Corte Costituzionale/1: sentenza vaccini con ombre

Ha ragione, per certi versi, il TGCom24 che, nel commentare la sentenza n. 14/2023 della Corte Costituzionale presieduta da Silvana Sciarra [1], nella foto, che riconosceva la “costituzionalità” dell’obbligo vaccinale per i sanitari, ha scritto che essa è stata “imposta dalla scienza”.

Nel decidere in merito alla questione, infatti, i magistrati, ed in particolare il redattore della sentenza Filippo Patroni Griffi, si sono affidati alla relazione dell’AIFA – l’agenzia italiana del farmaco – prodotta dall’Avvocatura generale dello Stato.

« Le reazioni avverse gravi hanno una frequenza da rara a molto rara e non configurano un rischio tale da superare i benefici della vaccinazione. Non è stato inoltre osservato alcun eccesso di decessi a seguito di vaccinazione e il numero di casi in cui la vaccinazione può aver contribuito all’esito fatale dell’evento avverso è estremamente esiguo e comunque non tale da inficiare il beneficio di tali medicinali ».

Questo il testo della “pietra tombale” che ha seppellito il ricorso per possibile incostituzionalità dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario che era stato prodotto dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana.

Il testo dell’AIFA desta più scandalo di quello stesso della sentenza della Corte Costituzionale!

Come desta scandalo che, a decidere di fatto la sentenza, siano dei soggetti tutt’altro che indipendenti dall’organo politico, il governo, essendo tutti – tanto il direttore generale dellì’AIFA che i componenti il Consiglio d’Amministrazione – di nomina del Ministro della Salute.

In particolare, Anna Rosa Marra, Direttore dell’Area Vigilanza Post-Marketing dal 2017, colei che insomma firmava i “Rapporto sorveglianza vaccini Covid”, è stata promossa sostituto Direttore Generale dell’AIFA lo scorso 25 gennaio 2023 – pochi giorni prima della sentenza – sempre per decisione del Ministero della Salute.

L’ultimo rapporto reperibile sul sito dell’AIFA, il tredicesimo del 3 novembre 2022, infatti, spiega che « delle [955, NdR] segnalazioni con esito decesso (…) 29 casi sugli 802 valutati sono risultati correlabili » ma anche che 221 sono indeterminati [ « l’associazione temporale è compatibile, ma le prove non sono sufficienti a supportare un nesso di causalità », spiega l’AIFA, NdR] e 74 inclassificabili per mancanza di informazioni sufficienti e « per cui sono necessari ulteriori approfondimenti » [3].

29 decessi certamente « correlabili » ed altri 221 che presentano una « associazione temporale » sono pochi secondo l’AIFA?

Pare di sì.

A leggere che le definiscono « estremamente esigue » nella relazione alla Corte Costituzionale.

Corte Costituzionale: nell’uso dei vaccini e dei farmaco esiste il rischio di evento avverso ma il governo deve poter fare “scelte tragiche”

Dall’aggettivo “esiguo” la Corte Costituzionale ha preso spunto per stabilire la propria decisione.

C’è la « consapevolezza che esiste un rischio di evento avverso anche grave con riferimento ai vaccini e, ancor prima, a tutti i trattamenti sanitari », ammette la Corte.

Ecco che, quindi, secondo il redattore della sentenza Filippo Patroni Griffi, è il legislatore che deve fare delle « scelte tragiche ».

Secondo la Corte Costituzionale, queste “scelte tragiche” sono « le scelte che una società ritiene di assumere in vista di un bene che comporta il rischio di un male. L’elemento tragico sta in ciò, che sofferenza e benessere non sono equamente ripartiti tra tutti, ma stanno integralmente a danno degli uni o a vantaggio degli altri ».

Un testo di un cinico che è abominevole!

Corte Costituzionale: il governo deve poter agire secondo le conoscenze della scienza, al momento.

« La decisione di imporre un determinato trattamento sanitario attiene alla sfera della discrezionalità del legislatore, da esercitare in maniera non irragionevole », ribadisce però Filippo Patroni Griffi nella sentenza.

Il governo ed il parlamento, cioè, scrive ancora Patroni Griffi, sono in dovere di compiere « una valutazione degli interessi collettivi ed individuali in questione » e, anche « quando tali trattamenti comportino, per la salute di quanti ad essi devono sottostare, conseguenze indesiderate, pregiudizievoli oltre il limite del normalmente tollerabile (…), esercitare la propria discrezionalità (…) sulla base delle conoscenze medico-scientifiche fornite dalle autorità di settore al momento dell’assunzione della decisione », perseguendo « l’interesse alla salute della collettività, attraverso trattamenti sanitari ».

Alla Corte Costituzionale – detto tutto ciò – resta da valutare solo se il provvedimento governativo si è mantenuto nella ragionevolezza.

E, in questo caso, secondo la Corte Costituzionale, non si ravvisa essere irragionevole il decreto legge, approvato dal governo Draghi e convertito in legge dal parlamento, che istituisce l’obbligo vaccinale anti-Covid .

Corte Costituzionale, organo politico per 2/3: per i morti, l’indennizzo

Si ricorda, di passaggio, come, a norma articolo 135 della Costituzione, la Corte sia nominata:

  • per 1/3 dal presidente della repubblica,
  • per 1/3 dal parlamento,
  • e solo per l’ultimo terzo in maniera indipendente da parte degli altri magistrati.

Per le famiglie dei deceduti, conclude la Corte Costituzionale, d’altro canto, semmai si dimostrasse la correlazione, c’è sempre « l’indennizzo ».

L’indennizzo, come i 77.468,53 euro che saranno concessi dallo stato ai genitori di Francesca Tuscano, la trentaduenenne morta di “vaccino” anti-Covid [4] o ai genitori alla diciottenne Camilla Canepa [5].

Fonti e Note:

[1] Corte Costituzionale, 9 febbraio 2023, “Comunicato Stampa – Obbligo Vaccinale personale sanitario” [ puoi scaricare qui la ” Sentenza n. 14/2023 della Corte Costituzionale sull'obbligo vaccinale sanitari “, PDF ].

[2] AIFA, 25 gennaio 2023, “AIFA: Anna Rosa Marra nominata sostituto del Direttore Generale”.

[3] AIFA, ” XXIII rapporto sorveglianza vaccini Covid ” [PDF, scaricabile]

[4] RaiNews, 16 maggio 2022, “Morta a 32 anni dopo il vaccino AstraZeneca: l’indennizzo è di 77 mila euro”.

[5] RaiNews, 23 dicembre 2021, “Morta dopo il vaccino, ascoltati i medici dell’Ospedale di Lavagna”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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