Decreti Sicurezza, ovvero Decreti contro le manifestazioni

Lo Stato impedisce manifestazioni politiche e scioperi

« L’aspetto negativo dei Decreti Sicurezza non consiste solo nelle norme sull’immigrazione che sono appena state modificate, ma si iscrive in un ben determinato percorso di criminalizzazione della povertà, della emarginazione e del dissenso », lo ha scritto, lo scorso 11 ottobre, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED), per come riporta l’agenzia di stampa Pressenza.

« Di fronte alla crisi dello stato sociale prodotto da decenni di politiche neoliberiste che ha condannato fasce sempre più ampie della popolazione alla precarietà, all’emarginazione e alla disoccupazione – spiegano -, i decreti Sicurezza hanno costituito lo strumento per gestire la povertà, il dissenso e il conflitto sociale secondo una logica esclusivamente improntata alla repressione ».

Quella approvata dal governo Conte I ( M5S – Lega ) « è una legislazione penale [ che ha come obiettivo ] il controllo degli individui […]. Questa parte del decreto Salvini è diretta contro ogni tentativo di mobilitazione sociale. Essa tende infatti a criminalizzare i lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro che scendono in piazza alla notizia della lettera di licenziamento attraverso la minaccia di multe esose e anni di galera. Tende a creare di fatto il reato di occupazione di scuola e università, per stroncare sul nascere le mobilitazioni studentesche. Prefigura una società autoritaria, di stampo orbaniano o peggio ».

Decreti Sicurezza : Quali i punti da sopprimere

Di seguito, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED) indica le norme che vanno prioritariamente abolite :

  • art. 21 quater ( introduzione del delitto di esercizio molesto dell’accattonaggio ),
  • art. 23 ( disposizioni in materia di blocco stradale ),
  • tutto il Capo III ( disposizioni in materia di occupazioni arbitrarie di immobili ).

Lo scorso 19 maggio, scrivendo “Da 256 giorni Conte non modifica i Decreti Salvini”, aggiungevo personalmente altri due punti critici :

  • l’impiego dei taser, le armi ad impulsi elettrici, anche da parte della Polizia Municipale (L. 4 ottobre 2018, n. 113, Decreto Sicurezza, articolo 19),
  • l’inasprimento delle pene per una serie di reati quali l’oltraggio contro pubblici ufficiali, membri di un corpo politico o giudiziario e il danneggiamento di beni pubblici (pene fino a tre anni, ex articolo 341 bis, 343, 635 C.P.; Decreto Sicurezza bis, Legge 8 agosto 2019, n. 77, articolo 7).

« Da abrogare definitivamente non solo i cosiddetti decreti Salvini ma anche il cosiddetto decreto Minniti ( da non del ministro del Partito “Democratico” che l’ha sostenuto ), suo diretto presupposto.

In definitiva, il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia respinge « l’idea che in una democrazia il conflitto sociale possa essere gestito attraverso la repressione ».

Modifiche, nel senso richiesto, non sono state implementate nell’ultimo Decreto Legge emanato dal governo (PD-M5S) che doveva eliminare le criticità del precedente Decreto (Lega-M5S).

Segno che Liberi ed Uguali, Italia Viva e Partito Democratico, nuovi partner del Movimento Cinque Stelle, ne condividono l’impianto repressivo.

Nota :

Invitiamo chiunque condivida questo appello ad esprimere la propria adesione comunicandola all’indirizzo ricercademocrazia@gmail.com.

Credits : Photo by Jorge Segovia on Unsplash

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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