Francia, pensioni: ieri sesto sciopero generale

700.000 a Parigi, 245.000 a Marsiglia, 100.000 a Bordeaux, 100.000 a Lille, 100.000 a Tolosa, 75.000 a Nantes, 55.000 a Grenoble, 52.000 a Lione, 50.000 a Clermont-Ferrand, 42.000 a Montpellier, 30.000 a Brest …

In totale, i sindacati hanno annunciato per il 7 marzo 3,5 milioni di manifestanti contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente francese Macron. Il Ministero degli Interni, tuttavia, ne conta “solo” 1,28 milioni. Da entrambe le parti, si tratta però di un dato storico: una cifra senza precedenti per un movimento sociale!

Contre-Attaque: il silenzio di Macron indice disprezzo lavoratori

« Ma i numeri non sono tutto se la folla arrabbiata non occupa lo spazio in modo duraturo, se la sua presenza non è visibile, se la rabbia non disturba l’ordine in vigore. I settori sono quindi in sciopero e stanno conducendo blocchi economici: raffinerie, centrali elettriche, camionisti e ferrovieri », scrive Contre-Attaque [1].

Per poi aggiungere: « di fronte a questa protesta di dimensioni senza precedenti, il silenzio di Macron, che si filma mentre beve birre in Africa, sembra lasciare sempre più senza fiato. Il livello di disprezzo è stratosferico ».

Per la stampa italiana, sciopero generale inutile e dannoso

Gli Organi della Verità italiani ha naturalmente censurato la notizia dello sciopero in Francia, per evitare rischi emulativi.

Chi ne ha parlato, l’ha fatto come Radio24, organo della Confindustria, sminuendo l’azione dei sindacati (veri) e dei partiti della sinistra francese: « obbiettivamente, guardando quello che capita fuori [la media europea del pensionamento è 65 anni, Italia, Spagna e Germania ce l’hanno più alta della media, NdR] – ha commentato il giornalista (?) di Radio24 – non sembra che Macron non sembra abbia fatto una fuga in avanti. E’ un tabù e basta. Buona parte dell’opinione pubblica – non tutti i francesi – non vuole sentire parlare di una riforma delle pensioni » [2].

Una riflessione superficiale dato che i sistemi pensionistici europei non si basano sull’età e quindi non sono paragonabili l’un l’altro.

Il TG de La7, invece, ha mandato in onda un breve servizio che non ha dato alcun conto delle ragioni dello sciopero e si è limitato ha fornire meccanicamente la notizia: in Francia si è svolto « il sesto sciopero generale contro la riforma – a firma Macron – che innalza da 62 a 64 anni l’età pensionabile. Servizi e trasporti pubblici in tilt. A Parigi momenti di tensione fra manifestanti e polizia » [3].

Vengono insomma evidenziati i “disagi”, normali se c’è uno sciopero, anzi voluti e necessari, piuttosto che le dichiarazioni della CGT, il sindacato della sinistra francese.

La solita tattica dei Padroni e degli Organi della Verità al loro servizio!

Fonti e Note:

[1] Contre Attaque, 8 marzo 2023, “3,5 millions dans la rue, demain on continue”.

[2] Radio24, 7 marzo 2023, “La Francia sciopera contro la riforma delle pensioni” [ascolta l’audio].

[3] TGLa7, 7 marzo 2023, “Francia, più di 1 milione in piazza contro la riforma delle pensioni. Avanti sino a sabato”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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