La ricerca : Il Sars-Cov-2 in Italia già il 3 settembre

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Una sorpresa s’apprende nella narrazione del cosiddetto virus cinese, il Sars-Cov-2. Prima ancora che, secondo le più accreditate tesi, il virus si diffondesse, complice forse prima un pipistrello e poi un serpente, nei mercati di Wuhan [8-31 dicembre 2019, secondo Wikipedia, NdR], il virus già circolava nella vecchia Europa.

In particolare uno studio italiano [1] dimostrerebbe che il virus era certamente presente nel nostro paese, in Veneto, già il 3 settembre 2019, se non prima.

« Lo studio pubblicato l’11 novembre su Tumori Journal, con prima firma il direttore dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano Giovanni Apolone, ci dice qualcosa di molto preciso e assolutamente inaspettato: a settembre 2019 il 14% del campione esaminato presentava anticorpi per il nuovo Coronavirus », spiega Luca Carra direttore di “Scienza in Rete” e pure collaboratore dell’OMS.

« Tutto nasce – spiega l’autore dell’articolo – nell’ambito dello screening per il tumore al polmone “Smile”, che da settembre 2019 a marzo 2020 ha arruolato 959 volontari sani per sottoporli a Tac spirale ai polmoni e analisi del sangue. Poi i ricercatori hanno fatto il sierologico a tutti i campioni di sangue conservati ».

La ricerca dell’Istituto Tumori di Milano

APPROFONDIMENTO >>> La ricerca di Giovanni Apolone, Emanuele Montomoli et al. sulla “Unexpected detection of SARS-CoV-2 antibodies in the prepandemic period in Italy”

APPRODONDIMENTO >>> Il Comunicato Stampa dell’Istituto Tumori di Milano

Nella sottostante tabella si mostrano i casi rilevati di anticorpi IgM (infezione in corso) ed anticorpi IgG (infezione trascorsa) secondo la ricerca pubblicata. In merito al test, il sito web “Valori Normali” ne spiega il funzionamento ed il valore.

La Repubblica boccia la ricerca che cambia la narrazione del “virus cinese”

La notizia è stata riportata un po’ da tutta la stampa, nazionale ed internazionale.

« In base allo studio di Milano e Siena, 111 tra le persone testate avevano già gli anticorpi, cosa che dimostrerebbe che il virus SarsCov2 ha iniziato a circolare in Italia in modo asintomatico già diversi mesi prima che venisse identificato il primo malato di Covid-19 a febbraio a Codogno », riportava ieri il giornale confindustriale La Repubblica.

La stampa nazionale naturalmente sminuisce lo studio.

Per « Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive del Sacco di Milano, […] è veramente difficile pensare che il virus sia così vecchio, anche perché allora non ci si spiega perché non ha creato focolai molto prima ».

« Il test sierologico produce comunque dei falsi positivi », chiosa il giornale.

Cislaghi : quello di Apolone studio interessante

Al contrario, per Cesare Cislaghi di “Scienza in rete” e già presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, lo studio è certamente interessante anche « per capire se il virus abbia cambiato le sue modalità di contagio e di pericolosità » : « se il virus era già presente in Italia prima del novembre 2019 si trattava di un virus con caratteristiche differenti sia rispetto alla sua contagiosità sia rispetto alla gravità delle malattie che oggi è in grado di produrre ».

Il virus Covid-19 già in Francia dal 16 novembre secondo altro studio

Tuttavia a rafforzare l’ipotesi che il coronavirus viaggiasse in Europa ancora prima che in Cina, basta leggere il quotidiano francese FranceInfo del 7 maggio 2020.

« Il primo caso di coronavirus in Francia risale al 2 dicembre », riporta il giornale, poi precisando che « si suppone un caso di Covid-19 sospetto risalente al 16 novembre ». In questo secondo caso, sempre riportato da FranceInfo, lo studio verterebbe sul riesame delle lastre radiologiche che presenterebbero segni tipici del Covid.

Anche in quel caso, riporta il giornale, probabilmente, si erano troppo rapidamente qualificati come influenza i casi di tosse, febbre e inabituale affaticamento diffusi durante l’inverno.

Note:

[1] Studio condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Siena.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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