L’eparina farmaco vincente contro il Covid-19 ?

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E’ sufficiente, quindi, la semplice eparina ? Occorre « dare l’eparina a molecola corta perché il problema vero [per i malati di Covid-19, NdR] non è la mancanza di ossigeno. E’ la mancanza di circolo polmonare, per cui l’ossigeno può anche arrivare ma non si scambia col sangue». Tanto ha dichiarato il medico Leopoldo Salmaso da noi personalmente raggiunto.

L’eparina è un farmaco anticoagulante scoperto nel 1916 ! Nessuna grande azienda farmaceutica ci potrà guadagnare nulla di più dell’ordinario utile di impresa !

Che peccato !

« La gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare. Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve. Infatti muoiono 9 pazienti 10, perché il problema è cardiovascolare, non respiratorio. Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità! ».

Lo ha confermato il professor Sandro Giannini, medico presso la clinica Rizzoli di Bologna, al giornale online “Formula Passion.

La spiegazione tecnica di un … sommo idraulico

Un ingegnere che ha conoscenza dei principi di idraulica può spiegare, con parole semplici, cosa accade dal “punto di vista idraulico” e perché non avviene sufficiente scambio ossigeno / sangue nell’apparato polmonare, per la maggior mortalità della popolazione anziana e la soluzione.
La spiegazione è lineare, pur senza addentrarsi nel campo medico.

Il cuore funziona come una pompa idraulica, come quelle che abbiamo in casa per mettere l’acqua in pressione ed inviarla in tutti i punti della casa.
Per funzionare correttamente i tubi (le arterie, le vene ed i capillari) di distribuzione dell’acqua (il sangue) non devono essere otturati.
Se lo fossero parzialmente, la pompa (il cuore) lavorerebbe sotto sforzo, se invece fossero otturate in qualche tratto dal calcare (i trombi di sangue) o altre sporcizie (colesterolo e altri grassi), il cuore (la pompa) lavorerebbe – giorno dopo giorno – sempre peggio, facendo innalzare i valori della pressione fino a trascinare il trombo che andrebbe ad otturare altre parti vitali, oppure rompendo i tubi (le vene, le arterie ed i capillari) così generando allagamenti (emorragie interne).
Esattamente come accade a Trapani con lo sversamento dei liquami di fogna in via Libica, in via Marsala, … etc.

Ecco perché i polmoni negli infetti da COVID-19 non vengono ossigenati a dovere: il sangue portatore di alimento non vi fa giungere la giusta quantità di sangue, quando è denso e non scorre bene dentro i tubi (arterie, vene e capillari).

L’Agenzia del farmaco approva lo studio sull’eparina : a breve il via?

La cura per il Covid-19, in definitiva, sarebbe la somministrazione di cortisone per curare le infiammazioni presenti nell’ammalato e dell’eparina per sciogliere, fluidificare, il sangue e quindi agevolare lo scambio polmoni-circolazione.

« L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) [qua il parere] ha anche già approvato uno studio specifico per valutare gli effetti della somministrazione di dosi medio-alte del farmaco non tanto per prevenire eventi trombo-embolici, ma per curare quelli già in atto e che spesso portano alla morte dei pazienti. Si attende ora il via libera del comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma », precisa il blog di Maurizio Blondet.

Lo studio riporta due firme italiane :

  • Filippo Drago, docente di Farmacologia e direttore dell’Unità di Farmacologia clinica al Policlinico di Catania;
  • Pierluigi Viale, direttore dell’unità operativa Malattie infettive dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna.

E’ la respirazione artificiale, l’intubazione ?

L’intubazione ? Respiratori automatici inutili o dannosi, peggiora e muore l’80 – 90%

La televisione belgo-froncofona RTBF è tranciante : « molti medici hanno scoperto che la condizione dei pazienti di Covid-19 sembrano peggiorare rapidamente dopo l’intubazione. L’80% dei pazienti intubati sono morti », anche perché le lunghe cure indeboliscono ancor di più il corpo.

« Invece di intubare rapidamente, i medici usano livelli più bassi di supporto dell’ossigeno: cannule nasali (tubicini nelle narici), maschere […] o addirittura posizionano il paziente sullo stomaco [semplicemente lo distendono sul letto a pancia sotto, NrR], che aiuta i polmoni », prosegue la tivù belga riprendendo un’agenzia AFP.

E tutti i nuovi respiratori ? … finiranno nei magazzini ad impolverarsi fino a finire fuori uso. Saranno serviti solo a far fare affari a chi li produce e commercializza.

In conclusione, al posto di perdersi nei tali show è meglio «imparare sul campo», esordisce il medico Kevin Wilson, pneumologo e professore all’università di Boston.
La soluzione, spesso, è più semplice di quanto sembra.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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