Montagnier riabilitato, Pompeo: virus uscito da laboratorio
« Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal laboratorio di virologia di Wuhan » ha testualmente affermato il segretario di Stato americano – Mike Pompeo – durante un’intervista al network televisivo Usa Abc, facendo seguito alle accuse già lanciate dal presidente Trump.
« La Cina è nota per la sua propensione a infettare il mondo e ad usare laboratori scadenti » così ha denunciato Pompeo.
La notizia, se vogliamo chiamarla così con un po’ di ironia, è stata ripetutamente pubblicata nei giorni 1, 3 e 4 maggio dal giornale online La Repubblica, quotidiano sicuramente autorevole, solo per usare la terminologia tanto cara ad Andrea Martella, il sottosegretario all’editoria, quello stesso che ha lanciato la campagna contro le Fake News.
E’ di tutta evidenza, parebbe superfluo specificarlo ma meglio farlo di questi tempi, che quella di Trump e Pompeo Jr. è un’accusa tanto grave quanto indimostrata che si palesa, quindi, come un semplice attacco politico al nemico di sempre – assieme alla Russia – la Cina.
Doveri dei giornalisti : controllare attendibilità dell’informazione
Il professionista che lavora in un giornale autorevole, dovrebbe rispettare i doveri sanciti dall’Ordine dei Giornalisti, in specie quelli previsti dall’articolo 9 del Testo Unico e cioè : « controlla le informazioni ottenute per accertarne l’attendibilità ».
Non si dovrebbe limitare cioè, come fanno certi dozzinali cronisti della lontana provincia, a copia e incollare acriticamente i comunicati stampa d’un qualsiasi brigante in cambio di una mancia versata coi soldi pubblici.
Che dalla Cina siano giunte sdegnate, ma anche sarcastiche repliche, poco conta purtroppo anche da parte della autorevole stampa nazionale : la Voce del Padrone stars and stripes è fonte attendibile ben più di quella ufficiale cinese.
Tutto il contrario, sia chiaro, di quel che dicono i doveri dei giornalisti prima citati : controllare se quel che dice qualcuno è attendibile, prima di pubblicarlo.
Quale invece sia il metodo per controllare le notizie lo spiega altro attendibile ed autorevole (spero che i lettori apprezzino il mio sarcasmo) giornalista su Twitter : Maria Giovanna Maglie (ex Rai, per sua ammissione vi giunse per la sua amicizia con Bettino Craxi), oggi fedele seguace di capitan Matteo Salvini (Lega).
« Se per voi la parola del Segretario di Stato americano vale quanto o addirittura meno della parola del dittatore cinese e dei suoi pupazzi, accomodatevi pure alla svendita prossima futura della nostra nazione » scrisse in maniera decisa.
Se la fonte è autorevole, per proprietà transattiva la notizia è vera!
E’ un metodo che assolutamente non condivido, ma se lo dice la Maglie …
Quindi, sarà forse rinsavito quel pazzo di Luc Montagnier ?
Il premio nobel per la medicina Luc Montagnier : coronavirus artificiale
Lo scorso 16 aprile, il professore Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008, ai microfoni del podcast francese specializzato in medicina e salute Pourquoi Doctor, aveva affermato che il coronavirus Sars-CoV-2 sarebbe un virus manipolato uscito accidentalmente da un laboratorio cinese a Wuhan, dove si studiava il vaccino per l’Aids.
L’Antidiplomatico ha pubblicato il testo integrale tradotto dell’intervista di Pourquoi Doctor a Luc Montaigner.
La stampa autorevole aveva preso per pazzo il prof. Montagnier
Subito dopo, il professore Luc Montagnier era stato trattato come un pazzo complottista dalla stampa nazionale francese [1], ma anche da quella italiana, al pari di un tizio qualsiasi che diffondeva Fake News, per chissà quale recondito motivo.
Il giornale La Stampa il 21 aprile bocciava così Luc Montagnier : « già diversi specialisti sono intervenuti escludendo che si tratti di un virus artificiale ».
La Repubblica, lo stesso giorno, titolando « la teoria del complotto (complice il Nobel Montagnier) », ribadiva che la stessa era stata :
« smentita dagli scienziati ».
Nessun dubbio neanche del Corriere della Sera, sempre ben documentato, che il giorno prima già scriveva che « La rivista scientifica Nature Medicine [2], in un articolo pubblicato il 17 marzo scorso, ha tagliato la testa al toro: il nuovo Sars Cov-2 è il risultato di un’evoluzione naturale ».
L’ipotesi dell’incidente in un laboratorio di manipolazione virus
Invero, lo studio, peraltro poco menzionato e considerato dalla comunità scientifica (cattivo segnale !), segnalava che nel corso del tempo in più laboratori erano avvenuti incidenti con conseguenti infezioni a medici [3].
In realtà, non tutti avevano esattamente smentito Montagnier ! Si erano solo limitati a sostenere che era improbabile.
La francese Etienne Simon-Loriere, ricercatore all’Istituto Pasteur, intervistata da Le Monde e riportata da La Stampa, in proposito spiegava : « Per creare in maniera artificiale un virus così grande ci vogliono conoscenze tecniche di cui pochi laboratori dispongono nel mondo, meno di una decina ».
Non proprio una smentita.
Naturalmente, la stampa mainstream già si preparava alla successiva giravolta, pur senza citare fonte alcuna, infatti, ancora La Stampa ipotizzava : « Non si esclude che sia stato studiato nel Wuhan Institute of Virology (Wiv), inaugurato nel 2017. E da lì, proprio per un incidente in un laboratorio (anche una semplice fiala caduta a terra) avrebbe potuto trasmettersi all’uomo e dilagare ».
In parte la storia fu sostenuta dal Corriere : « i rumor si moltiplicano e l’idea che un coronavirus, manipolato geneticamente, […] È vero, al mondo esistono laboratori di massima sicurezza (in greco tecnico li chiamano P4) dove si studiano (e si manipolano, perché così funziona la ricerca) virus letali: attualmente sarebbero almeno una quarantina ».
La credibilità della stampa autorevole italiana è pessima
Sic stantibus rebus, i casi non possono che essere due:
- Luc Montagner era pazzo ed ora è rinsavito, oppure
- Le grandi firme giornalistiche prima godevano di buona salute mentale e ora non sono più.
Delle due, una.
Insomma i nostri giornali autorevoli, hanno sette vite come i gatti, cascano sempre in piedi ed hanno sempre ragione, sia che dicano una cosa o il suo esatto contrario.
Fidatevi.
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Note :
[1] il Dr Jean-Paul Marre, professeur d’infectiologie au CHU de Grenoble, intervistato anch’esso da Pourquoi Docteur, in una lunga intervista smontava la teoria del premio Nobel affermando, tra l’altro : « ce sont des fausses nouvelles et le complotisme habituelle », ovvero “si tratta di Fake News e del solito complottismo”.
[2] Nature Medicine, 17 marzo, pubblicava lo studio “The proximal origin of SARS-CoV-2” a firma dei dottori Kristian G. Andersen, Andrew Rambaut, W. Ian Lipkin, Edward C. Holmes & Robert F. Garry che scrivevano « It is improbable that SARS-CoV-2 emerged through laboratory manipulation of a related SARS-CoV-like coronavirus », ovvero “È improbabile che la SARS-CoV-2 sia emersa attraverso la manipolazione in laboratorio di un coronavirus simile alla SARS-CoV”. Poi ancora : “alcuni coronavirus dei pangolini mostrano una forte somiglianza con la SARS-CoV-2”.
Tuttavia la ricerca proseguiva : “La ricerca di base che prevede il passaggio di coronavirus di tipo SARS-CoV in colture cellulari e/o modelli animali è in corso da molti anni nei laboratori di livello di biosicurezza 2 di tutto il mondo, e ci sono casi documentati [3] di fughe di laboratorio di SARS-CoV. Dobbiamo quindi esaminare la possibilità di un rilascio accidentale di SARS-CoV-2 da parte di un laboratorio”.
Ed ancora : “Anche se le prove dimostrano che la SARS-CoV-2 non è un virus manipolato di proposito, è attualmente impossibile provare o confutare le altre teorie della sua origine qui descritte” [3].
[3] « We postulate that transmission occurred as the result of an error made by the technician, the patient, or both. […] Furthermore, because laboratories handling live SARS-CoV are potential sources of infection, this case highlights the importance of strict adherence to effective biosafety practices ». Ovvero “Noi ipotizziamo che la trasmissione sia avvenuta a seguito di un errore commesso dal tecnico, dal paziente o da entrambi. […] Inoltre, poiché i laboratori che trattano la SARS-CoV viva sono potenziali fonti di infezione, questo caso evidenzia l’importanza di una rigorosa osservanza di pratiche efficaci di biosicurezza”.
Così il “The New England Journal of Medicine” illustrava uno studio del 22 aprile 2004 titolato “Laboratory-Acquired Severe Acute Respiratory Syndrome” su un incidente occorso in un laboratorio di Singapore.
Lì si precisava che : “Un ventisettenne laureato in microbiologia presso un’università locale è stato ricoverato il 3 settembre 2003 al Singapore General Hospital con la febbre. Nel luglio e nell’agosto 2003 aveva lavorato con un ceppo non attenuato del virus del Nilo occidentale in un laboratorio di biosicurezza di livello 3 (BSL-3) presso l’Istituto A, dove erano state condotte ricerche sul coronavirus associato alla SARS (SARS-CoV), sul virus dengue e sul virus Kunjin”.
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