L’UE: mail e chat non saranno più private!

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« Tutte le tue conversazioni in chat e le tue e-mail saranno automaticamente esaminate. Nulla rimarrà riservato o segreto. Non ci sarà bisogno di un ordine del Tribunale o di un sospetto iniziale per cercare i tuoi messaggi. Avverrà sempre e automaticamente » [1].

L’allarme è lanciato da Patrick Breyer, deputato tedesco al Parlamento Europeo.

Non si tratta di folli preoccupazioni per un futuro distopico, ma una situazione attuale.

L’Unione Europa autorizza la deroga alla Privacy: via da chat e mail

Lo scorso 29 aprile, infatti, « il Consiglio dell’UE e il Parlamento hanno deciso di consentire ai fornitori di cercare automaticamente tutta la posta elettronica personale e i messaggi di ogni cittadino » [2].

La scusa ? La ricerca di eventuali segnali di « presunta pornografia infantile ».

In caso di sospetto, gli « utenti saranno denunciati alla polizia e le loro comunicazioni divulgate » . Patrick Breyer spiega più chiaramente la situazione: « questo accordo senza precedenti significa che tutte le nostre e-mail e messaggi privati saranno soggetti a sorveglianza di massa in tempo reale da parte di privati utilizzando macchine di incriminazione soggette a errori ».

Il parlamentare tedesco de “Partito Pirata” teme per quegli utenti che saranno criminalizzati ingiustamente, per quei minorenni che avranno autogenerato nudi ( sexting ) e vedranno cadere le proprie immagini in mani sbagliate. Per Patrick Breyer « scatenare tali macchine di denuncia è inefficace, illegale e irresponsabile; si stanno usando metodi totalitari » e, soprattutto, « questo accordo costituisce un terribile precedente ».

Questo provvedimento, infine, non tutelerà i bambini dagli abusi. Saranno individuate altre vie di comunicazione di più difficile individuazione.

« Finora il processo è utilizzato solo dai fornitori statunitensi », precisa il deputato europeo Patrick Breyer. Ma, aggiunge, « il controllo della chat diventerà obbligatorio per tutti i fornitori, compresi potenzialmente i servizi che sono così crittografati end-to-end in modo sicuro ».

Oggi le nostre foto intime finiscono in mano a Google, e domani cosa?

Tecnicamente, l’accordo prevede la scansione di video, audio e testi delle comunicazioni, alla ricerca di contenuti potenzialmente illegali, senza che i sistemi di intelligenza artificiale richiedino l’autorizzazione preventiva delle Autorità di protezione dei dati.

Anche la corrispondenza con medici, psicologi, avvocati, coperta da segreto professionale, non sarà esentata dal monitoraggio.

I piani legislativi dell’UE sul controllo delle chat violano i diritti fondamentali di tutti i cittadini europei al rispetto della privacy, alla protezione dei dati e alla libertà di espressione.

« Se un algoritmo classifica il contenuto di un messaggio come sospetto, le tue foto private o intime, flirt e sexting, possono essere viste da personale e collaboratori di società internazionali e dalle autorità di polizia. Anche le tue foto private di nudo possono essere guardate da persone che non conosci, nelle cui mani le tue foto non sono al sicuro » [1].

Breyer: rischio di falsi positivi, e di hackeraggi; certa violazione diritti

Gli algoritmi si baseranno anche su parole chiavi e differenza d’età tra gli interlocutori ( a rischio i nonni che parlano di regali coi nipoti e rischiano l’avvio di procedimenti penali per adescamento ). Ma si tratta di fattori aleatori: basta pensare che spesso i numeri telefonici sono intestati agli adulti e molti adolescenti barano sull’età per poter fruire dei social ( vietati agli under 16 ).

Se saranno create delle backdoor sui servizi di messaggistica criptata (Whatsapp e simili), il rischio è che anche gli hacker potranno accedervi.

« Questo è solo l’inizio – conclude Breyer -. Una volta che la tecnologia per il controllo dei messaggi e delle chat è stata stabilita, diventa molto facile usarli per altri scopi. E chi ci garantisce che queste macchine incriminatrici non saranno usate in futuro sui nostri smartphone e computer portatili? ».

Che fare? Breyer invita a diffondere quest’allarme ed esprimere la propria contrarietà verso un provvedimento che contrasta con l’articolo 15 della nostra Costituzione [3], scrivendo alla Rappresentanza Permanente italiana presso l’Unione Europea (COREPER).

Fonti e Note:

Credits: Photo by Adem AY on Unsplash

[1] Patrick Breyer, “Messaging and chat control: the end of the privacy of digital correspondence”.

[2] Partito Pirata, 29 aprile 2021, “Eu-deal on Chatcontrol: l’analisi indiscriminata di tutti i contenuti delle comunicazioni private diventa legge”.

[3] Articolo 15 della Costituzione italiana: « La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria, con le garanzie stabilite dalla legge ».

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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