Un 8 marzo sbiadito per i sindacati “concertativi”

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La presentazione del libro “Mimose. Racconti di eccellenze femminili”, a Genova, è l’evento principale – è prevista la presenza della segreteria nazionale con Tania Scacchetti – con cui il sindacato CGIL ricorderà l’8 marzo in Italia.

Sui siti web di CISL e UIL, gli altri due maggiori sindacati italiani “concertativi”, a tre giorni dall’evento non sono reperibili informazioni su particolari manifestazioni.

I sindacati di base: sciopero generale l’8 marzo

I sindacati “conflittuali” Slai-Cobas, Adl-Cobas, CUB, USB e USI, invece, per la stessa data, hanno proclamato una giornata di sciopero generale.

Nella “giornata internazionale di lotta contro la violenza e la discriminazione di genere”, solo l’USB per la verità – tra le motivazioni dello sciopero – propone delle recriminazioni chiaramente coniugate “al femminile”:

  • contro la divisione sessuale del lavoro e il razzismo,
  • la difesa della legge 194 e del diritto all’autodeterminazione,
  • la difesa della rete nazionale dei consultori pubblici e privi di obiettori [1].

L’ADL Cobas inoltre manifesta a favore di una categoria di donne, in particolare contro:

  • contro lo stigma che uccide chi fa sex work e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale [3].

L’USB, sul proprio sito web, denuncia, tra l’altro, « la violenza economica, che vede il primato dei licenziamenti delle donne, i part time obbligatori, la strategia dei licenziamenti mascherati da trasferimenti a chilometri di distanza da casa, (…) in nome di una competitività sfrenata a tutto vantaggio di una classe dirigente ed imprenditoriale che pensa a macinare profitti e spremere come limoni la classe lavoratrice » [4].

Tuttavia è noto come la rappresentatività di tali organizzazioni sindacali è minima e, di norma, i loro scioperi coinvolgono, al massimo, l’1% dei lavoratori del solo settore pubblico.

“Non una di meno” invita allo sciopero dal lavoro e dai consumi

L’associazione “Non una di meno”, da parte sua, invita allo « sciopero dal lavoro dentro e fuori casa, dai ruoli di genere e da tutti i ruoli che ci vengono imposti, dai consumi » [4].

Lo “sciopero” di “Non una di meno” ha come rivendicazioni, tra gli altre, oltre che le stesse dell’ADL Cobas sulle sex workers, anche « contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori, per un aborto libero, sicuro e gratuito ».

L’8 marzo «non una banale ricorrenza, come vorrebbe la borghesia, non innocue passeggiate e serate consumistiche, ma una giornata di sciopero e di lotta! », ricordava Progetto Comunista tempo fa.

Probabilmente, però, le donne ascoltano più le sirene borghesi che quelle comuniste!

Fonti e Note:

[1] Funzione Pubblica, proclamazione sciopero 8 marzo 2023 sindacato USB.

[2] Funzione Pubblica, proclamazione sciopero 8 marzo 2023 sindacato AdL Cobas.

[3] USB, 1 marzo 2023, “8 marzo 2023, USB proclama lo sciopero generale contro ogni violenza sulle donne e di genere: fisica, economica e istituzionale”.

[4] Non una di meno, 23 dicembre 2022, “8M 2023: appello verso lo sciopero globale femminista e transfemminista!”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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Una risposta

  1. Luca Abram ha detto:

    Mi chiedo, ma uno deve scioperare quando lo decide il sindacato o il sindacato dovrebbe solo coordinare quando c’è bisogno di scioperare?

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