Berlino invasa dai no-lockdown, ma l’Italia censura la notizia

Manifestazione a Berlino dei no-Covid

Circa 20.000 persone hanno attraversato sabato la Porta di Brandeburgo a Berlino nel corso di una variopinta manifestazione contro le scelte illiberali del governo tedesco in materia di contenimento dell’epidemia da coronavirus Covid-19.

I manifestanti, giunti anche da altre città tedesche, in particolare da Stoccarda, chiedono la cessazione di ogni limitazione delle libertà civili.

Al di là di ogni valutazione di merito dell’opinione dei manifestanti, appare gravissima la censura operata dall’informazione italiana che evidentemente risponde ad un regime politico che ha paura di emulazioni. Benchè, infatti, pure accennata sulle agenzie di stampa nazionale ANSA ed AdnKronos, la notizia non è stata sinora riportata né da TV di Stato né dai media più diffusi (Repubblica, Corriere, etc).

Tra i manifestanti – scrive il giornale tedesco News.de – certuni esponevano cartelli con slogan quali “libertà”, “resistenza”, o che denunciavano la pandemia da Coronavirus come un complotto ordito dal potere mondiale.


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La Germania contro al follia Coronavirus

Dopo ore di marcia, sotto un sole cocente, e nel corso del comizio conclusivo, la polizia, che aveva assistito passivamente al pacifico corteo, ha imposto lo scioglimento della manifestazione e la dispersione della folla. Ciò perché, nonostante diversi avvisi, non venivano rispettate né le norme di distanziamento – in Germania previste in un metro e mezzo – né quelle del porto delle mascherine facciali. Gli organizzatori sarebbero stati denunciati, tuttavia sul momento non è avvenuta alcuna attività di identificazione o fermo dei manifestanti.

La stampa tedesca, ma anche francese, da ampio spazio alla manifestazione dei no-lockdown

taz coronavirus germania

Anche la stampa francese riporta la manifestazione con ampia visibilità.

France24, in particolare, riporta anche altri slogan mostrati sui cartelli dei manifestanti: “Abbasso le maschere“, “nessuna vaccinazione obbligatoria“, “ritorno alla libertà!“. Al contrario, i sostenitori delle misure di contenimento sono stati definitivi “virocrati” [Virokraten, NdR].

Altri cartelli – scrive il quotidiano tedesco Taz – avvertivano contro prossime campagne di vaccinazioni obbligatorie, Bill Gates e radiazioni mortali 5G. Tra la folla, inoltre, spesso si sono intravisti cartelli riportanti la lettera “Q” – un riferimento al Qanon, un movimento online che diffonde teorie cospirative.

Il giornale francese definisce i partecipanti al corteo come persone di variegata origine : da “liberi pensatori” di sinistra ad attivisti anti-vaccini, da cospirazionisti a sostenitori dell’estrema destra nazista quali quelli del NPD, il partito Nazional-Democratico di Germania, e quelli del micro partito bavarese Der III. Weg (La Terza Via).

Queste ultime presenze, nonché il nome della manifestazione – La fine della pandemia – Giornata della libertà -, che ricorda il titolo di un film nazista del 1935 [1], sono state oggetto di critiche.

Tra coloro che si sono succeduti sul palco, anche l’improbabile personaggio Heiko Schrang, conferenziere e scrittore, che, tuttavia, già a fine febbraio aveva avvertito contro future limitazioni alle libertà delle persone, di riunione o all’imposizione di vaccinazioni obbligatorie.

« Le persone che non si informano autonomamente, a differenza di noi, rimangono ignoranti e credono a ciò che il governo dice loro. Loro cadono nelle paure che il governo mette nelle loro teste. E la paura indebolisce il sistema immunitario », avrebbe sostenuto una manifestante intervistata da France24.

« Il coronavirus esiste – avrebbe spiegato un altro manifestante intervistato da Taz -, ma non è più pericoloso dell’influenza e le misure [di prevenzione] totalmente sproporzionate ». Alcuni lamentano che il governo li abbia degradati « da esseri umani a pazienti ».

I commenti del governo tedesco all’insegna della moderazione

Il governo ha commentato la protesta con il ministro della Salute Jens Spahn: « Sì, le dimostrazioni dovrebbero essere possibili anche in tempi di coronavirus, ma non così. La distanza, le norme igieniche e le maschere servono a proteggerci tutti », riporta ancora il giornale francese. Alla stessa stregua è intervenuto il ministro degli Interni Horst Seehofer : « Naturalmente ci sono sempre opinioni diverse quando si tratta di invadere i diritti fondamentali e le restrizioni alla libertà. Ma prima di tutto è normale, e in secondo luogo, secondo me, non è la maggioranza ».

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Note :

[1] la regista di propaganda nazista Leni Riefenstahl una volta chiamò il suo film sulla conferenza del partito NSDAP nel 1935 “Freedom Day”, “la giornata della libertà”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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