Coronavirus : L’Iran paragona l’emergenza ad un possibile attacco biologico

« L’epidemia di Covid-19 sarebbe, secondo una certa lettura, un attacco biologico ». Lo ha scritto in un proprio decreto datato 12 marzo, e riportato dalla TV iraniana “Press TV”, l’onorevole Ayatollah Khamenei, leader della rivoluzione islamica e comandante in capo delle forze armate.

Nel suo decreto, l’Ayatollah Khamenei rende omaggio agli « sforzi instancabili delle forze armate » volti a contrastare l’epidemia di Covid-19.

Ricordiamo che l’Iran, dopo Cina ed Italia, è il terzo Paese al mondo, in atto, ad essere colpito dall’emergenza sanitaria : secondo i dati del WHO, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al 12 marzo, 9.000 iraniani sono positivi al coronavirus e, tra questi, 354 sono morti (il 3,9%).

Il regime iraniano ha affrontato in maniera forte l’epidemia (che ha colpito soprattutto solo quattro province) :

  • vietando la libera circolazione dei casi sospetti;
  • sottoponendo, addirittura solo negli ultimi tre giorni, 3,5 milioni di persone ad esami medici per rilevare l’eventuale contaminazione. Tra questi – rivela sempre a PressTV il ministro della Sanità iraniano Saeed Namaki -, sono risultati « 1.200 positivi e 270 ospedalizzati ».

Tornando alle dichiarazioni dell’Ayatollah Khamenei, questi ha invitato il al capo di stato maggiore delle forze armate, il generale di brigata Mohammad Baqeri a predisporre una « base di accampamento sanitario » per arginare l’epidemia, precisando che « questa misura potrebbe assumere l’aspetto di un esercizio di difesa biologica ».

Proprio oggi, l’Agenzia di stampa internazionale Pressenza riportava la notizia proveniente da fonte qualificata cinese che accusava l’esercito americano, più o meno inconsapevolmente, di aver propagato il virus : « nell’ottobre del 2019 a Wuhan […] alla settima edizione dei Military World Games. […] A partecipare all’evento furono anche 172 militari statunitensi ».

Credits : Photo by CDC on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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