Estonia: persecuzioni contro chi non è filo-Nato
In Estonia, Aivo Peterson [nella foto], leader del partito Koos (“Insieme”), è in carcere preventivo da oltre un anno, dal 10 marzo 2023. L’accusa che gli viene rivolta è di avere rapporti con la Russia. Con lui, i servizi di sicurezza estoni ( KAPO ) hanno arrestato altri due uomini, Andrey Andronov e Dmitri Rootsi, con accuse ancor più risibili. Peterson rischia « da 5 a 20 anni di carcere, gli altri due da 2 a 15 ». Nel frattempo, si trova « in isolamento. Non può usare il telefono o scrivere o ricevere lettere » [3].
« Secondo il procuratore, il motivo del viaggio di Peterson a Donetsk era quello di sostenere la narrativa della Russia. Ciò è un crimine nella NATO-Estonia » [3] [1]. In proposito, giova ricordare come, secondo Wikipedia, nel 1941 « i tedeschi vennero accolti dalla resistenza estone come dei possibili liberatori dall’occupazione sovietica; quindi gli estoni su una popolazione di appena un milione di abitanti, fornirono 100.000 soldati, inquadrati in tutti gli eserciti tedeschi. Con la collaborazione di elementi antisemiti baltici, i tedeschi sterminarono i 2.000 ebrei estoni tanto che l’Estonia venne definita il primo Paese europeo judenfrei (“libero da ebrei”) ».
L’ideologia di Koos è filo-conservatrice, dio-patria-famiglia insomma. Ma anche di tutela delle minoranze etniche estoni, di quella russa anche quindi. Spiega Wikipedia, inoltre, come « il programma elettorale del movimento prevede la neutralità della Repubblica di Estonia e la non appartenenza alle alleanze militari (ad es. Estonia al di fuori della NATO), oltre che l’abolizione dell’istituzione dei “non cittadini” (il cosiddetto “passaporto grigio” per i russi apolidi residenti in Estonia) e la riduzione della spesa per la difesa a non oltre l’1% del prodotto interno lordo ».
Aivo Peterson si era alleato col Partito della Sinistra Unita Estone ( E-VP ) alle elezioni parlamentari del 5 marzo 2023. Si era personalmente candidato nella loro lista ottenendo 3.969 voti nella contea di Ida-Viru. « Ha ottenuto un numero record di voti tra i russofoni in Estonia orientale, ma ha mancato di poco un seggio parlamentare » [3]. Giova ricordare, in proposito, che la popolazione russofona, in Estonia, rappresenta circa un quarto del totale. « Il numero non era sufficiente per garantirgli un seggio in parlamento, ma si assicurò finanziamenti statali per il Partito della Sinistra Unita per i successivi quattro anni » [6].
A giustificare l’arresto, il giornale governativo estone ERR fa rilevare come Peterson « ha fatto dichiarazioni a sostegno dell’attuale politica della Russia e ha visitato il territorio ucraino occupato dalla Russia ».
Il ministro degli Interni dell’Estonia, Lauri Laanemets, descrivendo Peterson come « una minaccia per la sicurezza dell’Estonia » ha affermato che, di certo, « doveva lavorare con i servizi speciali russi per raggiungere la linea del fronte » [2].
Un giornale finlandese da maggiori dettagli sulle “colpe” del politico estone arrestato: « ha visitato Donetsk, dove ha fatto diverse trasmissioni sul suo canale di social media ed è apparso sulla televisione russa » [3].
Il giornale ERR, a luglio, ha precisato che « gli imputati sono accusati di partecipare a un’attività per creare un’organizzazione politica in Estonia che promuova le narrazioni politiche della Russia. Le accuse delineano che l’organizzazione serviva allo scopo di dare alla Russia l’opportunità … di immischiarsi nella politica interna dell’Estonia e influenzare la sua politica estera » [4].
Insomma, Aivo Peterson sarebbe accusato solo di un reato politico.
« Peterson è apparso in diversi video di propaganda che giustificavano anche l’invasione russa dell’Ucraina. Inoltre, è stato visto in uno dei programmi trasmessi dal propagandista russo Vladimir Solovyov», spiegava poi un giornale ucraino lo scorso novembre[5].
Lo stesso giornale rivelava che « attivisti provenienti da diverse regioni estoni … hanno svolto una manifestazione fuori dall’edificio del tribunale a sostegno di Peterson e di un processo equo ».
« Nel processo iniziato lunedì [ 19 febbraio, NdR ] nel tribunale della contea di Harju a Tallinn, né il sospetto di tradimento Aivo Peterson né i suoi presunti associati hanno ammesso la loro colpevolezza », informa un altro giornale estone a febbraio [6]. Si noti che il quotidiano non scrive che gli imputati sono sono dichiarati innocenti, bensì che « non hanno ammesso la loro colpevolezza ».
Il giornale riporta che Aivo Peterson, secondo nuove accuse, cercava di costituire una « unità di protezione civile, apparentemente create per scopi umanitari, ma in realtà agendo nell’interesse della Russia ».
« Secondo il procuratore di stato, l’obiettivo di Peterson era quello di stabilire un’unità simile a quelle che operavano nel Donbass in Ucraina ». Insomma l’unità di protezione civile avrebbe avuto scopi secessionisti!
Finalmente chiare anche le accuse rivolte agli altri imputati: « Andrei Andronov – cittadino russo ma residente in Estonia -, ha contribuito a organizzare il viaggio di Peterson nei territori occupati dalla Russia in Ucraina. Andronov è anche accusato di aver organizzato le apparizioni di Peterson alla televisione russa, dove Peterson avrebbe presentato opinioni favorevoli alla Russia » [6].
Il cittadino estone Dmitri Rootsi, altro membro del partito Koos, invece, avrebbe avuto « rapporti con Ruslan Krylov e Vladimir Mikhailov, che hanno lavorato per le autorità e i servizi speciali della Russia. Il ruolo di Rootsi era quello di essere un intermediario nell’interazione tra Peterson e gli individui in Russia. Tra le altre cose, il procuratore sta per presentare prove alla corte che Rootsi ha chiesto a Krylov per il finanziamento del movimento Koos al fine di ottenere un buon risultato per Koos nelle elezioni parlamentari del marzo 2023 » [6].
La vicenda di Petersen si collega a quelle del docente universitario, e della giornalista estone anche loro arrestati con l’accusa di essere filo-russi. Strano che Amnesty International non segua le vicende dei perseguitati politici in Estonia.
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Fonti e Note:
Credits: foto da sito web partito Koos.
[1] ERR, 14 marzo 2023, “Peterson suspicion based on same paragraph that put Seredenko in prison”.
Il reato in capo a Aivo Petersen è lo stesso che ha condotto all’arresto, nel marzo 2021, dell’attivista politico filo-russo Sergei Seredenko poi condannato a cinque anni e mezzo di carcere nell’autunno 2022. Seredenko avrebbe inoltrato informazioni ad agenzie governative della Federazione Russa, e, soprattutto, « redatto e pubblicato articoli in collaborazione con loro, ha preso parte a eventi da loro organizzati e ha partecipato all’attività di organizzazioni volte a realizzare l’attività di influenza russa per scopi di politica estera e di sicurezza russa con l’obiettivo di dividere la società estone, screditare la Repubblica dell’Estonia e le sue istituzioni ». Per la sua attività, « Seredenko ha ricevuto almeno 5185,79 euro in beni e almeno sei decorazioni ».
[2] Postimees, 17 luglio 2023, “Koos party’s wallet hit hard by legal costs re Peterson”.
[3] Naapuriseura, 23 ottobre 2023, “Good relations with Russia are rewarded for life in Estonia”.
[4] ERR, 7 novembre 2023, “Aivo Peterson treason case reaches court”.
[5] Ukrayinska Pravda, 8 novembre 2023, “Estonia starts trial of pro-Russian politician who travelled to Mariupol”.
[6] Postimees , 19 febbraio 2024, “Treason suspect Peterson, other defendants plead not guilty”.
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