Israele: il 40% degli infetti al Sars-Cov-2 era già vaccinato

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« In Israele, dove la variante Delta sta causando un lento aumento del numero di infezioni da SARS-CoV-2, l’ex direttore generale della sanità ha detto che dal 40% al 50% di questi nuovi casi riguardava persone completamente vaccinate », scrive Gary Dagorn sul quotidiano francese Le Monde [1].

Sappiamo tutti ormai, nonostante la notizia sia sottaciuta dai media di regime italiani. Le Monde lo scrive chiaramente: « i vaccini attualmente disponibili, per quanto possano essere efficaci nel prevenire forme gravi di Covid-19 (ricoveri, morti), non possono proteggere il 100% dei vaccinati dall’infezione ».

Ma nonostante ciò, « una cifra del 40-50% può essere considerata molto alta » ammettono.

Infatti, secondo « un ampio studio sulla popolazione israeliana, condotto da fine gennaio 2021 a inizio aprile e pubblicato su The Lancet, ha stimato l’efficacia del vaccino di Pfizer-BioNTech al 95,3% contro il rischio di infezione per le persone completamente vaccinate (due dosi) ».

Insomma, « questo significava che poco meno del 5% delle persone vaccinate può ancora essere infettato dalla SARS-CoV-2 ».

Cosa è successo allora per passare da un 5% di vaccinati infettabili al 40-50% di vaccinati ( immunizzati? ) infetti dal coronavirus ?

Israele: in piena estate nessun morto da Covid, né vax e né no-vax

Le Monde spiega il fatto sostenendo che « se i vaccinati sono in stragrande maggioranza, anche la piccola frazione di coloro che non sfuggono all’infezione rappresenta un numero significativo in termini assoluti ».

Il parole povere, secondo il giornalista Gary Dagorn, essendo, in Israele, più i vaccinati che i no-vax, è statisticamente normale che il numero assoluto dei vaccinati infetti sia quasi pari a quello dei non vaccinati infetti.

Detta così, Le Monde non ci convince.

Proviamo a far parlare i numeri: « il 30 giugno, c’erano 291 nuovi casi, di cui circa il 40% era stato completamente vaccinato. Questo significa circa 116 casi da adulti vaccinati (2,2 casi per 100.000 abitanti) e 175 casi da adulti non vaccinati o parzialmente vaccinati (19 casi per 100.000 abitanti) ».

Quindi, spiega il quotidiano francese, « in proporzione, osserviamo circa 8,5 volte più infezioni nelle persone che non sono completamente vaccinate ».

L’efficacia del vaccino anti Covid dovrà passare l’esame dell’autunno

Sappiamo bene, però, che le infezioni non si traducono automaticamente né in malattia da Covid-19, né, tanto meno, in ricoveri in terapia intensiva o morte.

E Le Monde lo conferma: « dal 1° giugno, Israele ha registrato “solo” 21 morti per Covid-19 e nessuno dal 25 giugno », scrive.

Insomma, in questo periodo estivo, nessuno, che sia vaccinato o meno, è deceduto per il Covid-19.

La propaganda pro-vaccino segna quindi un colpo a vuoto.

L’effettiva copertura dei vaccinati dagli effetti gravi dell’infezione dovrà passare al vaglio dell’autunno e dell’inverno, periodo nel quale, notoriamente, gli effetti dell’influenza da coronavirus si fanno sentire maggiormente.

Cantare vittoria oggi, a luglio, è senza senso per Big Pharma e asserviti politicanti e giornalisti.

Fonti e Note:

[1] Le Monde, 2 luglio 2021, “Covid-19: les vaccinés représentent 40% des nouveaux cas en Israël (et c’est une bonne nouvelle)”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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