La pandemia Covid-19 ha inferto un duro colpo all’attivismo climatico?

Fridays for Future Stoccolma

L’euforia e la speranza che, nell’ultimo anno, si era creata in Italia e in Europa all’interno del mondo ambientalista sembra scomparsa assieme a Greta Thumberg ed allo sviluppo del movimento Fridays for Future.

La dichiarata emergenza Covid-19, la chiusura delle scuole – ambiente dove il movimento attinge più attivisti -, il confinamento, la successiva estate, hanno messo in disparte, sui media mainstream, il tema del cambiamento climatico, del surriscaldamento del pianeta, nella necessaria e non più rinviabile svolta ecologica del sistema della produzione e del consumo.

Eppure di avvenimenti che ne avrebbero richiamato l’attenzione ne sono accaduti, e parecchi pure.

Siberia, California, Artico: i cambiamenti climatici accelerano

Primi tra tutti forse i paurosi incendi in Siberia del mese di luglio che « hanno divorato 330mila ettari di foresta », come ci ricorda Lifegate.

« Bruciando, la foresta non soltanto scompare, ma emette anche grandi quantità di CO2. Aggravando così l’effetto serra e, di conseguenza, i cambiamenti climatici », precisa il giornale online.

Analoghi disastri erano avvenuti in primavera in Australia e stanno accadendo in questi giorni in California : « Gli incendi in California, negli ultimi 7 giorni, hanno bruciato più di quanto non facciano normalmente in un anno intero », ha ritwittato Greta Thumberg.

L’allarme che ha lanciato il centro Copernicus Climate Change Service (C3S) è ancora più preciso: « le temperature medie di giugno in alcune parti della Siberia artica [hanno raggiunto temperature] fino a 10°C sopra la norma. Inoltre, la temperatura media mensile su tutta l’area è stata di oltre 5°C più alta del solito, il che batte di oltre un grado il record dei due mesi più caldi del periodo precedente, il 2018 e il 2019 ».

Di pari passo procede lo scioglimento dei ghiacciai artici: « Normalmente è saggio evitare la regione a nord della Groenlandia, perché è la patria del ghiaccio più spesso e più vecchio, e praticamente impraticabile. Ma ora stiamo trovando estesi tratti di mare aperto, che arrivano quasi fino al Polo », dichiara il capitano del rompighiaccio Polarstern intervistato dal giornale Barents Observer.

La “diplomazia” di Friday for Future in azione in Italia ed in Europa

In realtà, Fridays for Future non è rimasta ferma.

Ad esempio, in Italia, in giugno ha partecipato agli Stati Generali promossi dal primo ministro Giuseppe Conte.

Qui si è ricordato all’assemblea che « Paesi ricchi e sviluppati come l’Italia, per rispettare gli impegni presi durante gli accordi di Parigi, dovrebbero ridurre le proprie emissioni di gas climalteranti del 12-15% ogni anno ». Cosa che non avviene. Al contrario, si è denunciato come si costruiscano « nuove infrastrutture per il trasporto del gas fossile, come i metanodotti in Sardegna e in Puglia ».

Fridays for Future, nel proprio intervento, ha ribadito la necessità de « l’azzeramento dei sussidi ai combustibili fossili » oggi previsti a favore di diversi settori economici (agricoltura, autotrasporto, navigazione, aviazione).

Altrove, in Germania, la stessa Greta Thumberg assieme ad una piccola delegazione del movimento – come ci ricorda il quotidiano DW – , questa settimana ha incontrato la cancelliera Angela Merkel. Anche a lei è stato richiesta l’eliminazione graduale dell’uso del carbone a partire dal 2030 per « diventare carbon-neutrale entro il 2035 ».

Richieste che lasciano il tempo che trovano, purtroppo.

Proprio con l’emergenza Covid-19 si è persa una colossale opportunità.

Gli ingenti finanziamenti riversati dal governo italiano post-confinamento sono stati distribuiti con interventi a pioggia e, solo in minima parte, connessi al risparmio energetico (bonus bici, bonus rinnovo parco automobilistico, etc).

Clima : non c’è un piano, non c’è la volontà politica e l’interesse dei cittadini

La scadenza della Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile è troppo vicina e i suoi obiettivi appaiono ormai più volti a contenere gli effetti negativi di un cambiamento climatico ritenuto ineludibile che a contrastarlo. Non appare poco significativo, in proposito, il fatto che il primo punto dell’obiettivo 13 ( combattere il cambiamento climatico ) preveda di « rafforzare in tutti i paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali ».

Greta Thumberg dal social Twitter, riproponendo il pensiero dell’attivista climatico svedese David Fopp, rinnova l’allarme: « non c’è un piano [per il taglio delle emissioni], e non possiamo accettarlo » [1].

Ma senza la consapevolezza verso il problema delle masse è difficile che la politica scelga la strada necessaria ma impopolare del taglio dei sussidi ai fossili e, peggio, del taglio delle produzioni di energia da fossile.

Probabilmente dovremmo un po’ tutti, media alternativi in testa, porre più attenzione alla costruzione di tale consapevolezza.

Credits: Photo by David Fopp via Twitter (manifestazione di Fridays for Future a Stoccolma del 21 agosto 2020)

Note:

[1] L’Italia ha adottato a fine dicembre 2019 (quindi nell’era ante-Covid19) il “Piano integrato per l’Energia e il Clima” (PNIEC) ma si tratta di una semplice dichiarazione d’intenti, sia pure lunga 294 pagine. Ad esso dovrà seguire la stesura e l’approvazione in Parlamento di precise norme legislative, decreti e regolamenti attuativi, e, prima di tutto, l’individuazione delle risorse finanziarie a copertura degli investimenti.

Per comprenderne lo spirito del PNIEC è sufficiente leggere questo passo: « la sostenibilità, anche ambientale, del sistema energetico, sia perseguita con oculatezza e attenzione agli impatti economici sui consumatori ». D’altro canto la strategia del governo Conte, in linea con quella europea, prevede « una decarbonizzazione profonda [non assoluta, NdR] del settore energetico entro il 2050 ».

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Giuseppe Guglielmi ha detto:

    La pandemia Covid ha offuscato ed annebbiato le nostre menti. La stampa quotidianamente ci fa vivere nel terrore dei contatti interpersonali, distanze e mascherine per un virus, la cui letalita’ e’ in effetti molto bassa. Ma del resto continuano a circolare in auto anziche’ prendere la bicicletta, consumiamo gli stessi generi alimentari di prima pur i di nitrati, glifosati e antibiotici. Una ipocrisia collettiva! Diamo una occhiata alle statistiche degli anni precedenti il Covid e vediamo quante persone sono morte di infarto, di cancro o di malattie alle coronarie.Forse solo allora apriremo gli occhi su questo circo mediatico, che ci ha già tolto un anno di vita!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *