Mediator: il farmaco dimagrante che uccise 2.000 pazienti

« Prima i numeri. Alcuni sono terribili. Nell’ordinanza di rinvio a giudizio su cui si basa il processo Mediator, i giudici scrivono che l’assunzione di questo farmaco ha portato a “tra i 3.100 e i 4.200 ricoveri per insufficienza valvolare”, “tra i 1.700 e i 2.350 interventi di sostituzione della valvola” e, infine, “tra i 1.520 e i 2.100 decessi” ». Sono duri i toni di apertura del giornale francese Liberation quando annuncia [1], nel 2019, l’avvio del processo ai vertici della società farmaceutica Servier e dell’agenzia del farmaco francese.

Uno scandalo quello del farmaco Mediator, scrive ancora Liberation, che « rivela l’esistenza di un piccolo mondo – medico, amministrativo e politico – fatto di connivenze e interessi che hanno permesso la commercializzazione di un prodotto nocivo e pericoloso per decenni ». Ma anche, per fortuna, mostra « la perseveranza di una donna, Irène Frachon, specialista polmonare dell’Ospedale Universitario di Brest , per portare alla luce una tragedia che avrebbe potuto rimanere segreta » e continuare per anni e anni.

La dottoressa Irène Frachon [ foto a fianco ], specialista della periferia francese, infatti, dopo aver sospettato dei gravi effetti collaterali del farmaco s’i battè’impegnò per due anni per la revoca della sua autorizzazione. La storia è raccontata in un libro scritto dalla Frachon nel 2009 ( “Mediator 150 mg, Combien de morts” ? ) e poi in un film nel 2016 (“La fille de Brest”, in Italia “150 milligrammi”, 2:05:00 il cui trailer è in fondo articolo).

Dalle indagini si scopriranno questi legami tra l’azienda farmaceutica Servier e la politica, il mondo accademico e gli organi di controllo statali: Jean-Michel Alexandre, responsabile della Commissione per l’autorizzazione sul mercato del farmaco diventerà poi consulente della Servier a 1,1 milioni d’euro l’anno; Eric Abadie, direttore della farmacovigilanza era in conflitto d’interessi in quanto sposato con la legale della società Servier [2].

Il farmaco Mediator, prescritto dai medici “off-label” come dimagrante in quanto ritardava la sensazione di fame ma mutualizzato per la cura della diabete, è stato in commercio in Francia per 33 anni, dal 1976 al 2009, ed usato da circa 5 milioni di francesi. Le sue vendite hanno generato un giro d’affari di circa 500 milioni di euro.

Ma è stato venduto anche in Italia fino al 1999, quando è stato ritirato dal commercio per i suoi rischi per la salute. Euronews commentando la vicenda titola « uno scandalo tutto francese » [3]. In verità, francese solo perché non risultano effettuate in Italia ricerche scientifiche che colleghino anche qui i morti per valvulopatie all’uso del farmaco!

Il processo contro la società Servier si è concluso solo il 20 dicembre 2023 con la condanna a 4 anni di reclusione – ma con la “condizionale”, quindi non farà un giorno di prigione – per un dirigente e una multa di 8,75 milioni di euro ( ma, come detto prima, dalle vendite del farmaco ne ha ricavato 500 milioni ) per “inganno aggravato” e “omicidio colposo e lesioni personali involontarie“.

Il titolare dell’azienda, il miliardario Jacques Servier, era morto prima dell’avvio del processo, nel 2014 a 92 anni. Ma non prima di aver ricevuto la “gran croce della legione d’onore”, la massima onorificenza francese per la sua attività imprenditoriale.

Nella sentenza è scritto come la società farmaceutica « nonostante fosse a conoscenza dei rischi connessi da molti anni”, avrebbe dato priorità ai “suoi interessi finanziari” a scapito della “salute dei consumatori di farmaci” ». In precedenza la Servier aveva risarcito con 115,9 milioni di euro 3.600 pazienti danneggiati dal farmaco [4].

Il Mediator, infatti, conteneva la sostanza benfluorex, una « sostanza presente in altri due farmaci dei laboratori Servier: Isoméride e Pondéral. Questi soppressori dell’appetito sono stati ritirati dalla vendita nel 1997 a causa di gravi effetti collaterali (ipertensione arteriosa polmonare con conseguente insufficienza cardiaca) » [5].

Insomma l’azienda farmaceutica Servier “giocava” scientemente con la salute e la vita dei pazienti: gli affari prima di tutto! Una storia già vista, ad esempio col Vioxx.

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Fonti e Note:

Credits: foto della dott. Irène Frachon a cura di Vincent Gouriou.

[1] Liberation, 20 settembre 2019, Eric Favereau, “Mediator, Laboratoires Servier, anatomie d’un système”.

[2] Huffpost, 23 settembre 2019, Paul Guyonnet, “Procès du Mediator: qui sont les prévenus?”.

[3] Euronews, 29 marzo 2021, “Chiuso processo Mediator, uno scandalo tutto francese”.

[4] La Repubblica del Centro, 11 aprile 2019, “Les laboratoires Servier ont déjà versé plus de 115 millions d’euros aux victimes du Mediator”.

[5] Journal des femmes, 20 dicembre 2023, “Mediator: résumé de l’affaire, procès, que soigne-t-il ?”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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