Perchè iscriversi al social europeo Mastodon

« Profilazione di massa, gamificazione, manipolazione delle informazioni e impossibilità della gestione dei propri contenuti sono solo gli elementi problematici maggiormente visibili » nei social network commerciali, spiegano gli amministratori di una “istanza” Mastodon [1].

E, pur se non vogliono « che vengano sostituiti i blog/siti di movimento, né le assemblee reali con assemblee virtuali », aggiungono, ritengono un’opportunità rompere il « monopolio incontrastato dei social network commerciali » anche per garantire « di potersi esprimere senza che qualcuno lo possa facilmente identificare ».

Forse per questo, nel 2016 è nato Mastodon, un software tedesco, quindi europeo, open-source [a codice pubblico, NdR] che consente, in alternativa ai più famosi (Twitter, Facebook, etc), di pubblicare link, foto ed opinioni e di commentare le pubblicazioni altrui.

Di questa piattaforma software se ne parla ancora relativamente poco. Secondo l’Avvenire però, è « l’alternativa etica a Twitter » [1].

I vantaggi di Mastodon rispetto a social quali Twitter e Facebook

In realtà, scegliere Mastodon, più che una protesta rispetto a chi contesta la direzione intrapresa da Elon Musk nella gestione dell’ex social che cinquetta, è il naturale punto di approdo di chi cerca:

  • un luogo dove non ci sia pubblicità o post sponsorizzati,
  • dove non ci sono algoritmi che decidono la priorità di un post piuttosto che di un altro,
  • di chi vuole difendere i propri dati personali ( per registrasi serve solo una mail e non serve indicare il proprio vero nome ),
  • di chi non vuole stare dentro un social che abbia un solo padrone, che sia esso Musk o Zuckerberg.

Con Mastodon, infatti, « nessuno può veramente controllare tutto. Una persona o un’azienda può controllare un nodo (un computer-server) ma non potrà mai controllarli tutti, anche perché chiunque può crearne uno nuovo, aggiungendolo al sistema ».

Insomma è simile, nell’impostazione tecnica, ad una mail. La puoi aprire a scelta con Gmail, con Libero, con Tiscali, etc ma puoi inviarla a chiunque perché il “protocollo” software di dialogo è lo stesso.

Quest’ultima infatti è la caratteristica principale di Mastodon. Che funziona in Rete; chiunque infatti può installare su un server il software, ottenere iscrizioni di utenti. Cosa ancora più importante, ogni “istanza”, ovvero ogni server, va comunque in Rete con tutti gli altri così che chi è iscritto ad un server può interagire cogli utenti degli altri server. Questa Rete è denominata “Federazione”.

Ecco le “istanze” italiane più note di Mastodon

I server si differenziano tra loro per lingua privilegiata dei “post” ( italiano, inglese, etc ), per temi trattati ( generalista, video-giochi, etc ), per regole di condotta ( ad esempio di divieto di propaganda fascista, di discriminazione, di negazionismo climatico o di promozione di “pseudoscienza”, etc ).

Tra i server italiani più noti:

  • Mastodon.Uno ( generalista, 10.000 utenti attivi ),
  • LivelloSegreto.it ( video-giochi e fumetti, 1.600 attivi ),
  • Mastodon.Bida.im ( antifascista centrato su Bologna, 1.300 attivi ),
  • e Sociale.Network ( 343 attivi ).

Più piccole, sempre in Italia, le comunità di:

  • Puntarella.party ( centrato su Roma, 87 attivi ),
  • Mastodon.cisti.org ( centrato su Torino, 70 attivi ),
  • Nebbia.fail ( antifascista, 44 attivi ),
  • Poliversity.it ( ricerca, istruzione, giornalismo, 40 attivi ).

Chiaramente, potendo l’iscritto ad un server interagire con l’iscritto a qualunque altro, i numeri degli “utenti attivi” di una singola “istanza” sono poco influenti.

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Nonostante i numeri evidentemente limitati, dopo aver provato la piattaforma, posso affermare che l’interazione, in termini di “mi piace”, “condivisione di post”, e commenti è proporzionalmente maggiore – circa 10 volte – che nei social commerciali più grandi e famosi. Ciò perché qui sembra che il contenuto più “rumoroso” non si imponga sulla collettività.

Mastodon, un social che respinge le ideologie di estrema destra

« Le persone che migrano dai social tradizionali al Fediverso si comportano in modo migliore rispetto a dove si trovavano prima: il motivo? Forse perché l’architettura di Twitter, Facebook, Instagram, etc è progettata per far sviluppare i peggiori comportamenti degli utenti, mentre il Fediverso è un ambiente pensato non per produrre contenuti, ma soprattutto per creare relazioni », sostiene, sembra a ragione, InformaPirata [3].

I canali (“le istanze”) sono tematici e hanno, come detto, le proprie visioni e regole.

C’è chi sostiene, come Cisti.org, che non condivide che altri, le multinazionali private, decidano per l’utente: « se una foto od un articolo rispettino o meno dei valori che la stessa piattaforma ritiene validi. Noi riteniamo che questo tipo di approccio sia distruttivo ed inutile » [4].

Altri invece pensano che dei limiti debbano esserci. Mastodon resta infatti uno spazio « libero dalla supremazia bianca, dall’antisemitismo e dalla transfobia di altre piattaforme ».

Anche su Mastodon Byoblu ha avuto la vita difficile

C’è chi ha provato a far entrare questi alcuni di temi anche su Mastodon, ma è stato immediatamente respinto. E’ il caso di Social.Byoblu.com di Claudio Messora.

« Solo con Byoblu abbiamo completato tutto il ciclo di moderazione ed è stata la prima e l’unica istanza italiana bloccata » [5]; vale a dire è stata defederata da Mastodon.Uno e, prima, da Sociale.Network, non cancellata dal server.

« Da oggi il Fediverso è un posto più pulito. Il software libero e la decentralizzazione fanno evaporare le comunità virtuali più tossiche e parassitarie, che prosperano tra disinformazione, antiscienza, complottismo e dabbenaggine », commentava successivamente l’admin di Sociale.network al momento dell’abbandono di Mastodon da parte di Byoblu ( in quel momento a 891 utenti attivi ) [6].

E’ censura? No, spiegano, vogliamo una comunità “senza odiatori”.

Tuttavia anche qui, come su YouTube, un dibattito sulla neutralità del software e sulla necessità di non sostituirsi all’Autorità Giudiziaria, si dovrebbe fare. Perchè, se oggi può essere censurato un editore di destra, quale Messora, domani nulla vieta che sia oscurato chi pubblica opinioni anti-governativa di sinistra o libertarie.


Fonti e Note:

[1] Mastodon.Bida.im, “Policy”.

[2] Avvenire, 11 novembre 2022, Gigio Rancilio, “Il successo di Mastodon, il social che sfida Twitter”.

[3] InformaPirata, 7 ottobre 2022, “Mastodon, friendica, istanze, decentralizzazione, federazione e antani prematurato? No, il fediverso è più semplice da usare che da descrivere!”.

[4] Mastodon.Cisti.org,About”.

[5] Mastodon.Uno, 7 luglio 2023.

[6] Carlo Gubidosa, 12 ottobre 2021.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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