Sacchetti, digos perquisisce abitazione del giornalista no-vax

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« Prima delle sette del mattino, alle 6:40 per la precisione, gli uomini della DIGOS si sono presentati con un decreto di perquisizione del mio appartamento » [1].

A denunciare l’accaduto, incredulo e soprattutto insonnolito, è il giornalista Cesare Sacchetti che annuncia la nuova escalation del regime guidato da Mario Draghi.

Il giornalista, che ha in passato scritto su Il Fatto Quotidiano e Libero Quotidiano da tempo ha aperto un blog, “La cruna dell’ago” e un canale Telegram che porta il suo nome ( quest’ultimo con oltre 45.000 iscritti ) – spiega lui stesso – « per pubblicare notizie e opinioni censurate dall’inquisizione del politicamente corretto e dalla propaganda mainstream, la prima responsabile delle vere “fake news” già ai tempi della guerra in Iraq ».

Nottetempo, la polizia politica ha bussato alla porta di Cesare Sacchetti, lo ha perquisito e gli ha sequestrato pc e cellulare

Gli agenti della DIGOS [ la polizia politica, NdR ] di Roma, scrive Sacchetti in un post, avrebbero sul momento provveduto « al sequestro dei miei strumenti informatici, che sono anche gli strumenti attraverso i quali svolgo la mia attività di giornalista », telefono cellulare incluso.

A giudizio del magistrato che conduce le indagini, su tali strumenti informatici e di comunicazione avrebbe potuto conservare « tracce o cose costituenti corpo o profitto del reato o comunque utili alla prosecuzione delle indagini ».

In particolare Cesare Sacchetti è indagato per i reati prettamente politici quali quelli indicati all’articolo 290 del Codice Penale ( “Vilipendio [ disprezzo, NdR ] della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate” ) e all’articolo 656 ( “Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico” ).

L’accusa della magistratura: Sacchetti ha scritto che Draghi sta male

La notizia che avrebbe scatenato l’immediata reazione delle forze dello stato sarebbe stata pubblicata, sul canale Telegram di Cesare Sacchetti, e avrebbe fatto riferimento – scrive il magistrato nell’ordine di perquisizione – a « precarie situazioni di salute dell’attuale presidente del consiglio Mario Draghi ».

A sentire il magistrato [ documento integrale in calce, 2 ], una tale voce potrebbe costituire una « prevedibile istigazione ad una reazione nel contesto eversivo antigovernativo NO-VAX ».

In effetti, andando a scrutare il canale Telegram e il post incriminato si notano reazioni estremamente “eversive”, quali:

  • “Me lo auguro con tutto il cuore 🙏🙏🙏🙏”,
  • Speriamo… Ho i brividi. Grazie Cesare”,
  • volesse il cielo!”,
  • Il KARMA!!!😍” e via dicendo su questo livello.

Insomma si discute del nulla e la perquisizione e il sequestro appaiano assolutamente sproporzionati in uno stato di diritto, meno certo in Italia.

Cesare Sacchetti ha così nell’immediato commentato l’accaduto: « sarebbe interessante sapere che razza di reato è », l’aver scritto quel post!

« Se questo regime pensa di intimidirmi e intimidirci così, si sbaglia di grosso. La nostra determinazione e resistenza potrà soltanto crescere e diventare ancora più forte », ha poi aggiunto.

Per poi concludere: « Un sistema che dà vita ad un’azione del genere è un sistema che è ormai all’angolo. È una bestia ferita che si dimena e che tenta di dare gli ultimi morsi prima della sua definitiva dipartita ».

Noi non possiamo che commentare esprimendo la nostra più grande delusione sul livello della nostra classe politica e della magistratura che stanno spingendo la democrazia in un baratro tirannico e senza diritto dal quale, spero, non occorreranno di nuovo vent’anni per uscirne.

Fonti e Note:

[1] La cruna dell’ago, blog di Cesare Sacchetti, 28 gennaio 2022, “Il sequestro del cellulare e la visita della DIGOS all’alba: i colpi di coda di un sistema all’ultimo stadio”.

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E, per soli fini d’informazione, non certo di condivisione del testo, si pubblica il “corpo del reato”:

post-sacchetti
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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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