Svizzera: calo vaccinazioni, i giovani scelgono i test rapidi

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« Il ritmo delle vaccinazioni in Svizzera sta rallentando notevolmente. Il bacino delle persone che volontariamente chiedono il vaccino anti Covid sarà presto esaurito ».

A lanciare l’allarme è il giornalista Marc Renfer che così scrive su sito della RTS ( Radio Televisione Svizzera ) : « solo il 52% degli abitanti del paese abbia ricevuto almeno una dose. raggiungere l’80% di immunità sembra ormai irrealistico » [1].

Nelle ultime tre settimane, infatti, si è scesi dalle 650.000 alle 450.000 iniezioni settimanali, con un calo del 30%. « A meno che la situazione non cambi [come? NdR], il numero di prime dosi somministrate è in caduta libera », commenta il giornalista .

All’interno dell’articolo, il sito della RTS segnala anche le preoccupazioni per l’approssimarsi della data di scadenza dei sieri Pfizer e Moderna già acquistati dal governo elvetico ed accumulatisi nei suoi depositi.

In Europa, le vaccinazioni con almeno una dose a quota 56,8%

Si tratta di una situazione comunque comune a quasi tutti gli Stati europei. Secondo un grafico pubblicato proprio quest’oggi dall’agenzia Agenas [2], in media hanno ricevuto la prima dose di un vaccino anti Covid solo il 56,8% dei cittadini europei.

Esistono, tuttavia, elevate divergenze dei livelli di vaccinazione tra uno Stato e l’altro: dall’83% di Malta o il 65% dei Paesi Bassi e del Belgio fino a, scendendo, al 14% della Bulgaria o al 25% della Romania.

Fallisce il ricatto del Green Pass: per i giovani meglio il tampone che il vaccino

Tra i motivi che spiegherebbero il calo delle vaccinazioni, secondo Chams Iaz, redattrice del giornale svizzero Le Temps, ci sarebbe anche quello della disponibilità dei tamponi rapidi.

« Una parte della popolazione svizzera preferisce il tampone nel naso all’iniezione nel braccio », scrive la giornalista [3].

In parole povere, la colpa delle mancate vaccinazioni sarebbe, sorprendentemente, proprio del … Green Pass.

Infatti, dato che « solo le persone che sono già state vaccinate o che hanno un test negativo possono entrare nei locali notturni », i giovani hanno preferito la seconda chance ovvero quella di eseguire un test ogni week end.

Di conseguenza, « le farmacie sono quindi particolarmente occupate alla fine della settimana in modo che i festaioli possano godersi il loro fine settimana ».

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, vien da commentare.

Fonti e Note:

[1] RTS, 8 luglio 2021, “La vaccination contre le Covid-19 bientôt au point mort en Suisse”.

[2] Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), 11 luglio 2021.

[3] Le Temps, 9 luglio 2021, “Les jeunes ne veulent pas s’embarrasser d’un vaccin et préfèrent se faire tester”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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