Al via petizione: vietare la sorveglianza di massa!

« La sorveglianza biometrica di massa può interferire, senza che sia necessario o in misura sproporzionata, con i diritti fondamentali delle persone segnatamente coi diritti alla riservatezza e alla libertà di espressione, col diritto di manifestare e il diritto alla non discriminazione ».

« Inoltre, l’uso di tecnologie come il riconoscimento facciale sono manipolative, per esempio costringendo le persone a evitare certi luoghi o eventi ».

Lo sostiene “ReclaimYourFace” [1], un movimento europeo che porta la voce delle persone nella discussione sui dati biometrici usati per monitorare la popolazione.

Sorveglianza di massa: non è sicurezza ma controllo totale

Il tema è sempre quello della sorveglianza e profilazione di massa.

Un problema esistente anche nel nostro Paese dove la polizia impiega un sistema denominato SARI che ha già schedato tra i 9 ed i 16 milioni di italiani e dove diversi amministrazioni comunali (Como, Torino, Udine) hanno installato o intendono installare sistemi di riconoscimento facciale dei normali cittadini che passeggiano in città.

I soggetti e le comunità più colpite e preoccupate dalla sorveglianza biometrica di massa oggi possono essere individuati nei giornalisti – attivisti per i diritti umani, nelle associazioni per la promozione dei diritti di genere o per la tutela dei lavoratori del sesso, nei tifosi di calcio, nelle minoranze religiose, etniche e politiche, etc.

Ma nessuno può prevedere come domani potrebbero impiegati i dati biometrici, ad esempio le impronte digitali che usiamo per accedere allo smartphone o in ufficio, in caso di furto di tali dati sensibili.

Reclaim Your Face”, ovvero “Reclama le tue impronte digitali – e qualsiasi altra impronta e modello biometrico”, è altresì il nome di una campagna per sostenere una petizione europea (ICE) che chieda alla Commissione Europea la cessazione, o limitazione, della raccolta di dati biometrici da parte degli Stati, delle Forze di Controllo e degli Enti privati.

Per essere più chiari, per dati biometrici il movimento intende :

  • le impronte digitali,
  • il riconoscimento del volto,
  • il riconoscimento dell’iride o della retina,
  • il DNA,
  • il tono della voce,
  • la frequenza cardiaca e molto altro [2].

La Commissione Europea ha accettato l’avvio petizione contro Sorveglianza di Massa

Dopo l’istanza presentata in ottobre da un Comitato di cittadini guidato dall’avvocato spagnolo, ma residente in Belgio, Diego Javier NARANJO BARROSO ( associazione Edri ) e dall’ingegnere italiano Riccardo COLUCCINI ( vice-presidente dell’associazione Hermes Center ), lo scorso 7 gennaio la Commissione Europea ha accolto la registrazione dell’iniziativa [3].

Dal 17 febbraio, quindi, inizierà la raccolta del milione di firme online [4] necessaria per poter presentare la petizione alla Commissione Europea [5].

Sono 25 le associazioni che formano il movimento “Reclaim Your Face”, o comunque lo sostengono. Tra i più noti, ricordiamo Privacy International, Panoptykon Fundation e la Ligue des Droits Humains.

L’obiettivo sostanziale della ICE, della petizione insomma, è quello inserire nel diritto europeo una norma che esplicitamente vieti la sorveglianza biometrica di massa.

Fonti e Note:

Credits: Photo by sito web Panoptykon Fundation

[1] ReclaimYourFace

[2] Protezionedatipersonali, 8 ottobre 2020, “Dati biometrici

« L’art. 4, par. 1, n. 14, del GDPR, definisce i dati biometrici dati personali ottenuti da un trattamento tecnico specifico, relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica e che ne consentono o confermano l’identificazione univoca, quali l’immagine facciale o i dati dattiloscopici” ».

« L’uso di questa particolare categoria di dati è da un lato incoraggiato, perché eleva sicuramente il livello di sicurezza dei servizi a seguito di autenticazione biometrica, dall’altro occorrono particolari cautele per non configurare rischi o pregiudizi per i soggetti interessati al trattamento, conseguenti all’utilizzazione non autorizzata dei dati al di fuori degli scopi originari. Ad esempio, il furto di un dato biometrico derivante da un’impronta digitale può causare un danno notevole in quanto è un sistema di autenticazione univoco e può avere conseguenze per l’intera vita di un individuo ».

[3] Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, 15 gennaio 2021, “DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2021/27 DELLA COMMISSIONE

[4] Iniziative Cittadini Europei, “Civil society initiative for a ban on biometric mass surveillance practices

[5] Parlamento Europeo, “Iniziativa dei Cittadini Europei” (ICE)

Tra il 2014 ed il 2020, sono state sei le petizioni presentate assieme al richiesto milione di firme:

  • Right2Water (Diritto all’acqua),
  • One of Us (Uno di noi),
  • Stop Vivisection (Basta con la vivisezione),
  • Ban Glyphosate (Vietare il glifosato),
  • Minority SafePack – un milione di firme per la diversità in Europa,
  • End the Cage Age (Basta animali in gabbia).

Dettagli su queste iniziative su “Iniziative Cittadini Europei – Find initiative

In Commissione successivamente furono trattate tale petizioni ma nessun provvedimento risulta esserne scaturito.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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3 risposte

  1. Massimo ha detto:

    Vorrei firmare la petizione

  2. Natale Salvo ha detto:

    Massimo occorre attendere il 17. Appena sarà attivo il link per firmare sul sito dell’ICE te lo comunicheremo.

  3. Natale Salvo ha detto:

    Ora è possibile firmare: qui il link ->

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