Algeria, Corte d’Appello : il blogger Khaled Drareni resterà in carcere

« Oggi, martedì, il tribunale di Corte d’appello di Algeri ha emesso una condanna a due anni di carcere, [senza i benefici della condizionale], contro il giornalista Khaled Dararni ». L’uomo è già in carcere preventivo dallo scorso mese di marzo.
Le pressioni internazionali successive alla condanna a tre anni di reclusione pronunciata dalla Corte di primo grado, pronunciata appena un mese addietro, il 10 agosto, sono servite solo a ridurre la pena.

Da ultimo, domenica, all’antivigilia della sentenza, era intervenuta una pesante dichiarazione della “Lega algerina di difesa dei Diritti dell’Uomo” (LADDH) che aveva sostenuto – secondo il giornale TSA – : Drareni « non faceva altro che esercitare i propri diritti alla libertà d’espressione e di stampa […] consacrati e garantiti dalla Costituzione e dagli Accordi Internazionali relativi ai Diritti Civili e Politici ratificati dall’Algeria ».

Khaled Drareni accusato di seminare discordia coi suoi scritti!

E’ stata quindi confermata la tesi dell’accusa : il quarantenne Khaled Drareni si è reso colpevole, coi suoi scritti giornalistici, dei reati di “istigazione a rassemblamenti non armati” e di “attacco all’unità nazionale”.

In buona sostanza, Drareni, come altri blogger in carcere, è accusato dal regime di Abdelmadjid Tebboune, subentrato al fantoccio Bouteflika, di seminare discordia, ledere la stabilità del dell’Algeria, minacciando l’interesse nazionale e soprattutto di essere al soldo di imprecisati Paesi stranieri.

L’agenzia di stampa Askanews, in dettaglio, spiega che Drareni « è accusato inoltre di avere criticato su Facebook “la corruzione e i soldi” del sistema politico e di avere pubblicato il comunicato di una coalizione di partiti politici favorevoli allo sciopero generale » e riporta di cortei di protesta contro il regime che si starebbero svolgendo, appresa la condanna, ad Algeri.

Reati d’opinione, evidentemente. Reati di stampa, per altro verso.

Corteo-pro-Khaled-Drareni

La Costituzione difende i giornalisti e non i blogger secondo alcuni …

Reati non perseguibili con l’arresto secondo la Costituzione Algerina [ed. 2016] che, in proposito, formalmente, è più avanzata che quella italiana. All’articolo 50, infatti, recita : « i reati di stampa non possono essere sanzionati con la privazione della libertà personale ». E, infatti …

La stampa internazionale, e diverse organizzazioni umanitarie internazionali (Amnesty, Reporters Sans Frontiere), si erano appellate, erroneamente, allo status di giornalista dell’algerino Khaled Drareni per difendere i suoi scritti. In verità, come riporta tra gli altri “Le Nouvel Afrik”, Drareni non è mai stato iscritto all’ordine dei giornalisti algerino, quindi è solo un semplice blogger che scrive per il blog “Casbah Tribune” e, talvolta, anche collabora illecitamente come corrispondente per la tv francese TV5 Monde.

Non ha quindi diritto alle garanzie che spettano ai giornalisti professionisti !

I blogger devono, invece, al più, poter scrivere di … ricette di cucina, così come pensano nell’Italietta di Trapani ad esempio dove il segretario dell’AssoStampa ebbe a dichiarare : « pensassero (il blogger, NdR) a rispettare le leggi sulla stampa e sull’esercizio abusivo della professione giornalistica ».

Silenzio, invece, da parte del mondo politico. L’Algeria non è la Bielorussia, non è Hong Kong, in Algeria la repressione non interessa ai governi occidentali.

Libertà democratiche e diritto d’asilo degli stranieri

Se Khaled Drareni fosse vissuto in Italia, in base all’articolo 21 della Costituzione [1], probabilmente non sarebbe stato perseguito dalla Giustizia per le proprie idee e per i propri scritti.

Al contrario, per il fatto che quelle libertà democratiche consentite nel nostro Paese non gli sono riconosciute nel suo, il blogger Khaled Drareni sarebbe un perfetto candidato al diritto d’asilo in Italia secondo il comma 3 dell’articolo 10 della nostra Costituzione [2].

Ma difficilmente potrà lasciare l’Algeria su un barcone, posto com’è dentro una cella del carcere di El-Harrach dallo scorso 7 marzo.


Note:

Articolo 21 della Costituzione : “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Articolo 10, comma 3, della Costituzione : “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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