Israele, premier Bennett: vaccino Pfizer non affidabile

In Israele, oramai è chiaro che « l’efficacia del vaccino Pfizer contro la variante Delta è “più debole” di quanto sperassero i funzionari sanitari », scrive oggi il quotidiano Jerusalem Post.

Nulla di nuovo, lo scorso 11 luglio avevamo già scritto che in “Israele, il 40% degli infetti al Sars-Cov-2 era già vaccinato” [1].

Tuttavia stavolta fa scalpore la dichiarazione del primo ministro dello stato ebraico, Naftali Bennett: « Non sappiamo esattamente in che misura il vaccino aiuta, ma è significativamente meno » [2].

Una dichiarazione che evidenzia e certifica l’inadeguatezza degli studi scientifici e delle misure politiche per il contrasto all’influenza da Sars-Cov-2.

Variante Delta, Israele: aumentano i contagi e vaccinati non sono immuni

L’1,52% dei test sono risultati positivi, ha informato il Ministro della salute giovedì. Si tratta del « più alto numero di casi di coronavirus da marzo ».

Tutto ciò avviene, precisa il giornale, nonostante « più di 5,7 milioni di israeliani hanno ricevuto almeno un’iniezione del vaccino Pfizer » ( l’intera popolazione dello Stato ebreo ammonta a poco più di 8,3 milioni, NdR ).

Fortunatamente, nonostante l’incremento dei contagi, « l’aumento della morbilità grave è rimasto limitato ». Non è dato sapere se per ciò si possa dare merito alla vaccinazione ovvero ad una minore pericolosità della variante Delta del coronavirus.

The Jerusalem Post, in proposito, però precisa che « tra gli attuali portatori del virus, circa 2.000 sono bambini in età scolare, e la metà di loro erano completamente vaccinati. Entrambi i gruppi sono molto improbabili che sviluppino forme gravi della malattia ».

Al momento, tuttavia, aggiunge il giornale « circa il 60% dei pazienti in condizioni gravi sono stati vaccinati ».

Israele impone misure ancora più restrittive ai cittadini

Il governo Bennet, intanto, ha allo studio nuovi provvedimenti per controllare la diffusione del virus « il primo dei quali è quello di lanciare i test rapidi a domicilio già dalla prossima settimana ».

Inoltre si insisterà sul Green Pass, che qui si chiama “distintivo felice” ( “Happy Badge” ). Sarà necessario presentarlo in occasione di ogni cerimonia (matrimoni, etc) con oltre 100 partecipanti. Ancora, sarà obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica.

Infine, il governo di Israele ha imposto l’obbligo di quarantena ( 14 giorni ) per coloro che provengono da una serie di Paesi, tra cui gli europei Spagna, Regno Unito e Cipro.

I No-Vax : Quindi il vaccino della Pfizer non serve ad una fava?

Sul web, in particolare sul social Twitter, la notizia è andata in tendenza coll’hashtag #pfizerdown. Diversi i commenti. Ne abbiamo selezionati alcuni.

Fonti e Note:

Credits: Photo by Jorge Fernández Salas on Unsplash

[1] Fronteampio, 11 luglio 2021, “Israele, il 40% degli infetti al Sars-Cov-2 era già vaccinato”.

[2] The Jerusalem Post, 17 luglio, “Pfizer COVID vaccine significantly less effective against Delta variant”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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