L’Europa vuole fermare le “ingerenze straniere” sui cittadini

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Sarebbero le “ingerenze straniere” il più grande problema dell’Europa, assieme alla “disinformazione“. Questo almeno a vedere l’impegno del Parlamento Europeo che, in proposito, nel giugno 2020, in piena pandemia Covid, ha istitutito un’apposita Commissione Speciale (INGE).

Sembra di tornare al linguaggio della “guerra fredda”.

Mercoledì scorso, il Parlamento ha approvato una prima relazione della Commissione Speciale e « proposto una serie di contromisure » contro questo problema sentito da tutta la popolazione ( ironia ).

Il testo è stato approvato con 552 voti favorevoli, 81 contrari e 60 astensioni.

Il comunicato stampa dei lavori [1] ci informa che esisterebbero dei « paesi malintenzionati », naturalmente individuati in Russia e Cina, che potrebbero inpunemente « influenzare le elezioni, organizzare attacchi informatici, reclutare ex esponenti politici di alto livello e polarizzare l’opinione pubblica ».

La commissione INGE ha inoltre evidenziato il proprio allarme per la « generale mancanza di consapevolezza della gravità » di questo problema (!).

Sul lato della lotta alla disinformazione, « il Parlamento Europeo accoglie con favore il divieto recentemente introdotto in tutta l’UE nei confronti di mezzi di propaganda russi quali Sputnik TV e RT ».

Per inciso, Sputnik era l’unico giornale che dava visibilità alle proteste in tutta Europa dei no vax, invece cancellati, oscurati, dai media di regime che facevano tutto fuorché informare.

Personalmente non condividiamo questo atteggiamento paternalistico secondo il quale deve essere lo Stato a fornirci le corrette “informazioni“. Questa chiara censura ci fa temere il rischio totalitario del Pensiero Unico.

Non credo che i cittadini abbiano bisogno di qualcuno che cancelli le informazioni “sbagliate“, di uno Stato che “censuri” taluni canali informativi per evitare che questi possano « ingannare i suoi cittadini ».

Curioso poi ci appare che l’Unione Europea prenda ad esempio le « migliori pratiche adottate da Taiwan » per combattere la “disinformazione“.

Ecco, per l’EU, come combattere le “ingerenze straniere”

Per evitare che noi stupidi cittadini possamo cadere nella “disinformazione“, il Parlamento Europeo ha ben chiare le soluzioni:

  • « destinare finanziamenti pubblici a mezzi di informazione ampiamente distribuiti e ai verificatori di fatti (fact checkers) », ovvero alla stampa mainstream, quello che noi chiamiamo “di regime“;
  • « revocare [ censurare, oscurare, NdR ] le licenze alle organizzazioni che diffondono propaganda di Stato straniera » (!);
  • assicurare le identità [ imporre un ID digitale per accedervi, NdR ] di chi inserisce contenuti sulle « piattaforme dei social media »;
  • impedire che gli « istituti Confucio, piattaforme di lobby cinesi » (ora chiamati “Centri per l’istruzione linguistica e la cooperazione” ), possano avere rapporti con le università europee o che i politici europei siano « reclutati » o abbiano « relazioni » con la Russia; limitare l’influenza della Chiesa Ortodossa.

La Sinistra: scusa ingerenze per limitare libertà d’espressione

La relazione non è stata condivisa dalla Sinistra del Parlamento Europeo.

Clare Daly

A suo nome si è espressa l’irlandese Clare Daly che ha sostenuto come « tra gli esempi di ingerenza nei processi democratici nell’Unione Europea, il più consequenziale e sistemico è quello dei grandi concentrazioni di capitali, sia esteri che europei, che esercitano un’influenza sul processo legislativo e sulla formazione delle politiche. Ma questo è a malapena riconosciuto dalla maggioranza nella Commissione Speciale INGE. Né, la relazione, fa riferimento ai gruppi di pressione atlantisti e della NATO » [2].

Per la deputata della Sinistra europea, « l’indagine è stata utilizzata per gonfiare le minacce di ingerenza russa e cinese e per stabilire basi securitarie per limitare la libertà di espressione e altri diritti fondamentali ».

Fonti e Note:

[1] Parlamento Europeo, 09 marzo 2022, “Comunicato Stampa: Le proposte del PE per combattere ingerenze straniere e disinformazione“.

[2] Parlamento Europeo, 09 marzo 2022, “Testo Relazione Finale“.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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