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Russia

Donetsk (Donbass): missile ucraino causa carneficina

16 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Donbass, il giorno dopo la tragedia nel cuore di Donetsk. Tra i fiori e le candele spicca un foglio su cui è riportato: “perché nessuno ascolta Donetsk?” », scrive, commentando la foto sul suo seguitissimo canale Telegram ( oltre 27.000 iscritti, [1] ) Angelo Rangeloni un italiano che da anni vive in Donbass,

Il giorno prima, sempre Rangeloni, ha denunciato come un « missile balistico “Tochka U” [sia caduto] sul pieno centro di Donetsk. Sono morte almeno 23 persone, altrettanti sono i feriti gravi. Molti gravissimi, alcuni dei quali già deceduti nel viaggio in ambulanza verso l’ospedale. Si tratta principalmente di pensionati in coda al bancomat per ritirare la pensione e di persone a bordo delle auto e degli autobus che transitavano lungo una delle vie principali della città, in pieno giorno. L’esercito ucraino quasi quotidianamente impiega questo tipo di armamenti contro gli obiettivi strategici delle repubbliche del Donbass ».

Seguono le raggelanti immagini e i video della strage di Donetsk pubblicati dallo stesso Rangeloni, che, scrive, era passato da quella strada appena dieci minuti prima.

Proviamo sconcerto a vederle.

La stampa di regime italiana strumentalizza la strage di Donetsk

Più sconcerto, però, a vedere come la propaganda italiana strumentalizzi quelle immagini e quei morti capovolgendo la realtà.

Roba da regime dispotico stile “1984” di Orwell.

La Stampa, uno dei quotidiani edito dal gruppo GEDI, ovvero dalla famiglia Agnelli, oggi infatti pubblica in prima pagina un titolo eclatante, “la carneficina” e un’immagine violenta: una serie di corpi distesi per terra, morti o feriti gravemente.

Gravissimo che l’immagine sia decontestualizzata. Il lettore disinformato è naturalmente portato a credere che si riferisca all’Ucraina, alla città di Kiev magari, e individui nei russi, in Putin, il colpevole della carneficina.

Ci troviamo, invece nel Donbass e più precisamente a Donetsk la capitale della repubblica indipendente filo-russa e quei morti sono conseguenza di un attacco missilistico ucraino.

Tanti i commenti oggi su Twitter che denunciano la “malafede senza dignità” e la “carneficina dell’informazione” ad opera de “La Stampa”, ma anche del TG5 di Mediaset.

« Almeno 20 morti e 28 feriti si sono registrati in seguito alla caduta di un missile su Donetsk, nella zona dell’Ucraina orientale controllata dai separatisti filo-russi », aveva ammesso il giorno prima Repubblica [2],

Ma la testata giornalistica sempre di proprietà del gruppo Gedi – Agnelli aveva subito precisato: « Ne è conseguito uno scambio di accuse tra russi e ucraini sulla responsabilità ». Insomma, nessun colpevole.

Noi proviamo solo sincero disgusto a leggere Repubblica.

Silenzio dai politici filo-guerra. Proteste solo di Acerbo e Donato.

Dal mondo della politica giungono solo due commenti, quello di Maurizio Acerbo (Rifondazione): « Le vite dei russi delle repubbliche del Donbass non contano? La loro morte non commuove? Bisogna fermare questo massacro e raccontare all’opinione pubblica tutta la verità. I torti e la barbarie non stanno da una parte sola » [3].

E poi quello, su Twitter, di Francesca Donato, la deputata europea dimessasi dalla Lega Nord: « Vediamo chi si straccerà le vesti per questi civili ucraini uccisi dall’esercito di Kiev. Con un missile fornito dall’UE, magari? ».

Stampa russa: le vittime di Donetsk colpite da schegge missile ucraino

La verità? Indubbiamente la riporta un giornale russo, Смотрим: « Secondo le autorità del DNR, 20 persone sono state uccise e 36 ferite. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha detto che il Tochka-U è stato sparato su aree residenziali di Donetsk dalla direzione nord-ovest, dal distretto di Krasnoarmeysk, che è controllato da unità nazionaliste ucraine. Il portavoce della milizia popolare DNR, Eduard Basurin, ha chiarito che la granata è stata distrutta a mezz’aria, altrimenti “ci sarebbero state molte più vittime” » [4].

In definitiva, i morti e i feriti sarebbero stati colpiti dalle schegge del razzo ucraino.

Intanto, ci aggiorna sempre il canale Telegram di Angelo Rangeloni, « ieri sera, verso le 21:30 (ora locale), la contraerea della Repubblica Popolare di Donetsk ha intercettato un nuovo missile balistico “Tochka U” nei cieli sopra Makeevka. I resti del missile sono precipitati sul quartiere “Solnechny”. In quel momento le strade erano semi-vuote. Due negozi sono completamente distrutti dalle fiamme e molte palazzine hanno riportato danneggiamenti. I civili feriti sono 6, tra cui tre minorenni, ha riportato il ministero della salute di Donetsk ».

–

Fonti e Note:

Credits: photo e video by canale Telegram di Angelo Rangeloni.

[1] canale Telegram “Rangeloni News“.

[2] Repubblica, 14 marzo 2022, “Missile su Donetsk, almeno 20 morti. Scambio di accuse tra Russia e Ucraina sulla responsabilità”.

[3] Rifondazione, 14 marzo 2022, “Acerbo (Prc-Se): nessuno condanna strage di civili a Donetsk. le vite dei russi non contano?”.

[4] Смотрим, 14 marzo 2022, “В ДНР заполучили украинский ноутбук с данными о целях ударов “Точкой-У””.

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: Donetsk, Russia, Ucraina

Mariupol, Ucraina: una fakenews le bombe sui bimbi

12 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

Ricordate la straziante “notizia” del presunto bombardamento russo sull’ospedale pediatrico di Mariupol (Ucraina), amplificata da tutti i media e i lacrimevoli talk show italiani?

Era una fakenews e oggi ci sono le prove.

Onore a Simone Di Stefano che su “Romalife”, per primo e con grande coraggio, si era « posto qualche domanda rispetto alle foto e ai filmati del bombardamento dell’ospedale » [1].

Di Stefano, ad esempio, si chiese se « qualcuno può spiegare il nesso temporale e la congruenza fra il barbecue improvvisato dai soldati/soccorritori che si vede alla sinistra della foto? ».

Il Mariupol News annunciava chiusura ospedale già il 24 febbraio

Oggi però, inclemente, giunge la conferma.

Si tratta di un vero e proprio autogol ucraino.

Una veloce ricerca in rete, infatti, ci conduce sulle pagine di Mariupol News, un giornale locale ucraino, che il giorno 24 febbraio 2022, alle ore 15:19, aveva pubblicato la notizia della chiusura di tutti i policlinici di Mariupol e del trasferimento dei ricoverati in strutture di emergenza o direttamente presso le proprie abitazioni per l’avvio di cure ambulatoriali [2].

La propaganda di Zelenskyy, Azov e stampa italiana russofobica

“Colpito l’ospedale dei bimbi”, “Bombe sui bambini”, si erano affrettati però a titolare in maniera cubitale rispettivamente il Corriere della Sera e La Stampa, il 10 marzo 2022, mostrando emblematiche immagini, sulle prime pagine degli organi di propaganda del regime Draghi e annuncianti il criminale bombardamento russo sull’ospedale pediatrico di Mariupol, in Ucraina.

Il presidente fantoccio ucraino Zelenskyy, dal proprio profilo Twitter, da attore qual è, aveva diffuso uno straziante lamento corredato da un video: « Mariupol. Attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità. Persone sotto le macerie. Bambini sotto le macerie. Questa è atrocità! Per quanto ancora il mondo sarà complice nell’ignorare il terrore? ».

La terribile armata nazista Azov, sostenitrice di Zelenskyy e colpevole del massacro di 48 ucraini di sinistra del 2 maggio 2014 ad Odessa [3] [4], precisava che nell’attacco aereo russo all’ospedale pediatrico ci sarebbero stati 17 feriti e 3 morti, tra cui una bambina.

Le ambasciate russe: immagini ospedale ciniche e menzognere

Tutto orchestrato per sollevare, difronte alla morte di innocenti bambini, la russofobia e, di conseguenza, predisporre l’opinione pubblica verso sanzioni e azioni militari contro il popolo russo.

Inutilmente l’ambasciata russa in Italia si era lamentata: « il tentativo di gonfiare lo scandalo attorno alla presunta distruzione da parte della Russia dell’ospedale di Mariupol è il massimo del cinismo e delle menzogne sulla nostra operazione militare speciale in Ucraina ».

Anche l’ambasciata russa nel Regno Unito si era affettata a denunciare su Twitter come fosse Marianna Podgurskaya « una modella e una beauty blogger [ad] interpretare » il ruolo della donna ferita apparsa sui giornali.

Il tweet sul tema dell’Ambasciata russa nel Regno Unito è stato rimosso dal social network.

Chiaramente i russi non sono credibili, anche quando dicono la verità, come per il mai avvenuto attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ( sud Ucraina ).

La prima teppistica reazione non si è fatta attendere con il lancio di un paio di bombe molotov contro il consolato Bielorusso – noto alleato di Putin – a Roma.

La via della pace, Bennett (Israele) a Zelenskyy: arrenditi!

Dove vogliono arrivare Zelenskyy, la Nato, l’Italia con la continua diffusione di queste fakenews? Ad una terza guerra mondiale?

Mentre l’Europa soffia sul fuoco, è il primo ministro israeliano Naftali Bennett, come riporta il “Jerusalem Post” [5], che si è fatto portavoce nei confronti del presidente ucraino dell’unica via d’uscita dalla situazione.

Bennett, in particolare, avrebbe sostenuto, secondo quando riferisce un funzionario ucraino al giornale, di « accettare l’offerta fatta dal presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra – che include molti sacrifici ucraini -. Se fossi in te, penserei alla vita del mio popolo e accetterei l’offerta ».

–

Fonti e Note:

Credits: Photo by Daniel Klein on Unsplash

[1] RomaLife, 10 marzo 2022, “Le foto del bombardamento a Mariupol: le incongruenze che scatenano i dubbi”.

[2] Mariupol News, 24 febbraio 2022, ore 15:19, “Поликлиники Мариуполя закрыты, а все больницы переведены в ургентные”. Link su WebArchive, qualora il primo venisse cancellato.

[3] Wikipedia, “Strage di Odessa”.

« La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo, che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese. Nel rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra ».

[4] Huffington Post, 5 luglio 2014, “La strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?”.

[5] Jerusalem Post, 11 marzo 2022, “Bennett advises Zelensky to surrender to Russia, Zelensky refuses”.

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: Fakenews, Russia, Ucraina

Ucraina: come uscire dal conflitto Occidente-Russia?

11 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

guerra-armi

“Come uscirne” è l’unica domanda che non si pongono politici, esperti o presunti tali e giornalisti, che s’alternano nel circo mediatico che sta vendendo lo spettacolo della guerra sulla tivù nazionale.

“Come uscirne” è però il titolo dell’editoriale che Fausto Sorini ha firmato sulla rivista online “Marx21” che cerca darsi una risposta « senza farsi intimidire da una campagna politica e mediatica in corso per cui ogni tentativo di spiegare – senza allinearsi all’isteria anti-russa – viene bollato come “putiniano” e messo al bando ». [1].

Riteniamo utile per il lettore condividerne i punti salienti.

I fatti precursori del conflitto: Da caduta muro Berlino a piazza Maidan

Certamente, per individuare una via di fuga dalla crisi in corso tra Russia e Ucraina e che rischi di coinvolgere, sta coinvolgendo, l’intera Europa occorre partire dalle cause che l’hanno scatenata.

“Marx21” parte dall’inizio, da quell’anno 2014 quando « un colpo di Stato in Ucraina destituì con violenza il presidente Yanukovic, designato da elezioni regolari internazionalmente riconosciute e poi costretto a fuggire all’estero per non essere ucciso. Il golpe fu organizzato da formazioni neo-naziste sostenute sul campo dall’Ambasciata americana di Kiev e sostenuto, in piazza Maidan, da rappresentanti dell’amministrazione USA e dell’UE ».

Ma potrebbe partire anche da prima, dall’anno 1989, quando « dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi NATO avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est “neppure di un centimetro”. Una promessa smentita dai fatti, visto che da allora ben 14 paesi dell’ex Patto di Varsavia sono passati alla Nato ».

« Per molto meno Kennedy – ricorda Fausto Sorini su “Marx21” – aveva annunciato l’attacco nucleare all’Unione Sovietica se essa non avesse ritirato i suoi missili da Cuba ».

Il voto dell’Assemblea ONU segna l’arretramento dominio USA

Fausto Sorini non manca di ricordare come « nell’Assemblea generale dell’Onu, nella votazione su una più blanda mozione che non “condanna”, ma “deplora” l’intervento russo, questa è passata con 141 voti a favore, mentre i contrari e le astensioni sono stati 40 (5 no, 35 astensioni) ».

Ma, sottolinea il giornale, « l’articolazione degli schieramenti non può essere valutata solo in termini numerici: il voto dell’India non pesa come quello del Lussemburgo. Più rilevante è che i 40 voti contrari o astenuti esprimono la maggioranza assoluta della popolazione del pianeta e un PIL (a parità di prodotto) pari a circa la metà di quello mondiale ».

Segnale, secondo Fausto Sorini, che « arretra il dominio unipolare USA ».

Soluzione al conflitto Russia – Ucraina? Neutralità e Patti di Minsk

Quindi la soluzione al conflitto, per ritornare al focus dell’articolo?

“Marx21” sposa la proposta di Pino Arlacchi, già vice-segretario Onu, pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” dello scorso 4 marzo 2022.

« L’unica strada percorribile – scrive questi – è un accordo che fornisca alla Russia le garanzie di sicurezza che richiede senza successo da trent’anni, in cambio della cessazione dell’attacco e di un impegno a lungo termine per il rispetto della sovranità dell’Ucraina. Ciò può avvenire per iniziativa europea, può includere

  • la ripresa degli accordi di Minsk,
  • ed anche la creazione di uno status di neutralità dell’Ucraina.

L’Ucraina ha diritto alla sua sovranità. La Russia non deve più sentirsi in pericolo. E l’Europa dovrebbe smetterla di scherzare con il fuoco solo per compiacere il suo padrone d’oltreatlantico ».

In sostanza, conclude “Marx21”, « una via d’uscita che … riconosca la sua sostanziale sovranità politica (quindi non un Presidente fantoccio, Zelensky ), la sua neutralità militare, e ne consenta negli anni una ... riconciliazione nazionale e di cooperazione pacifica con tutti i Paesi vicini ».

–

Fonti e Note:

[1] Marx21, 6 marzo 2022, Fausto Sorini, “Perché la crisi ucraina e come uscirne. Editoriale”.

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina Contrassegnato con: NATO, ONU, Russia, Ucraina

Facebook istiga all’odio e alla violenza contro i russi

11 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

social-tweet

Meta ( Facebook e Instagram ), « la società di social media, sta permettendo alcuni post che invocano la morte del presidente russo Vladimir Putin o del presidente bielorusso Alexander Lukashenko ».

Lo si apprende tramite una agenzia della Reuters [1].

« Abbiamo temporaneamente permesso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole, come discorsi violenti come “morte agli invasori russi”. Gli appelli alla morte dei leader saranno consentite … », si leggerebbe in alcune mail interne di Meta cui ha avuto accesso Reuters.

Insomma, « le regole della società sulla violenza e l’incitamento all’odio » varrebbero a tutela di alcuni ma non di altri, a seconda delle scelte politiche dell’azienda statunitense, spiega Reuters.

La risposta della Russia a Meta ( Facebook )

« I proprietari di queste piattaforme non hanno il diritto di determinare i criteri di verità e mettere le nazioni una contro l’altra », ha commentato l’Ambasciata russa negli Stati Uniti.

Anton Gorelkin, vice capo della commissione per la politica dell’informazione della Duma ( il parlamento russo ), ha dichiarato all’agenzia di stampa TASS che l’azione messa in atto da Facebook « è qualificata dalla legislazione della Federazione Russa come estremismo ».

Vyacheslav Volodin, presidente della Duma, – riporta ancora la TASS – ha invece affermato di « preparare una denuncia all’ufficio del procuratore generale e al comitato investigativo della Russia e adottare misure di risposta immediata dell’accusa contro Meta per incitamento all’odio contro i cittadini della Federazione Russa ».

Le stesse piattaforme social, incluso Twitter e Telegram, hanno da alcuni giorni censurato all’interno dell’Unione Europea alcuni giornali, quali RT e Sputnik, perché diffondevano il punto di vista ufficiale russo.

Siamo al Pensiero Unico: Facebook decide cosa dobbiamo leggere

Non sia mai! Gli utenti di tivù e giornali devono ascoltare il Pensiero Unico ucraino, col presidente Zelens’kyj che imperversa ad ogni ora su ogni canale.

Tutto ciò rientra nella “caccia alle streghe” europea, e quindi NATO, contro le presunte “ingerenze straniere”.

« Le e-mail hanno anche mostrato che Meta avrebbe permesso l’elogio del battaglione nazista ucraino Azov », aggiunge l’Agenzia.

La condotta di Meta ( Facebook e Instagram, cioè ) è significativa della manipolazione da sempre attuata nei confronti degli utenti. Oggi contro la Russia, ieri per cancellare i post no vax, domani per condizionare la democrazia sostenendo una parte politica nelle elezioni che siano esse locali o nazionali.

I cittadini dovrebbero abbandonare questa “socialità” mediata e manipolata e tornare a quella originale, “di presenza”. Perdere meno tempo davanti allo smartphone e andare a trovare gli amici più spesso a casa.

–

Fonti e Note:

[1] Reuters, 11 marzo 2022, “Facebook allows Ukraine war posts urging violence against invading Russians, Putin”.

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina, Informazione Contrassegnato con: Facebook, Russia

Ucraina, fakenews di Open: militare russo confessa in tivù

5 Marzo 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

« Vistosamente insanguinato all’altezza dell’occhio destro, […] con le mani legate dietro alla schiena ».

Open, giornale online fondato da Enrico Mentana, così descrive il presunto militare russo che appare in un video diffuso dall’organo italiano vistosamente schierato col regime italiano [1].

Se il video fosse autentico, sarebbe illegale la sua diffusione da parte dei giornalisti di Open perché violerebbe la 3a Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra ( 12 agosto 1949).

« I prigionieri di guerra devono parimenti essere sempre protetti … [da] la pubblica curiosità », ordina l’articolo 13 della Convenzione [2].

Un precedente: Maurizio Cocciolone esposto in tivù dalla propaganda irachena

Non so se ciò è accaduto al lettore, ma a me le immagini rimandano a quelle del gennaio 1991 che ritraggono Maurizio Cocciolone, l’ufficiale dell’aviazione italiana caduto prigioniero in Irak durante la I guerra del golfo [3].

« Molte parole del pilota sembrano rispondere ai disegni propagandistici del regime di Bagdad. Una tecnica già sperimentata sui prigionieri americani in Vietnam » spiega il giornalista del TG2 mentre presenta il video “per dovere di informazione” [4].

Le dichiarazioni del presunto prigioniero russo riportate da Open

Analizziamo il video della propaganda ucraina diffuso da Open.

Il presunto prigioniero russo, secondo Open, nell’interrogatorio video registrato e diffuso via Telegram ( e perché no tramite i canali ufficiali, se autentico? ), dichiarerebbe che « Putin si aspettava di conquistare l’Ucraina in tre giorni ».

Quindi, il piano di guerra lampo del Cremlino è già fallito, secondo gli ucraini.

Al militare, ancora, sarebbero attribuite da Open altre dichiarazioni palesemente false ( su ordine del governo russo sarebbero stati « privati del proprio cellulare e dei documenti i riconoscimento » [5] ).

E’ comprensibile che l’Ucraina svolga un’attività di propaganda.

Meno accettabile che un organo italiano, che si dichiara d’informazione, diffonda tali “notizie” false. A meno che, esso stesso, Open, svolga un’attività di propaganda.

–

Fonti e Note:

[1] Open, 2 marzo 2022, “Il soldato russo catturato dagli ucraini: « Ci hanno dato pochi viveri: Putin pensava di vincere in 3 giorni »“.

[2] UniPadova – Centro Diritti Umani, “Convenzione III relativa al trattamento dei prigionieri di guerra (1949)”.

[3] Il Post, 18 gennaio 2021, “L’abbattimento in Iraq dell’aereo di Bellini e Cocciolone, trent’anni fa”.

[4] Youtube, “TG2, Interrogatorio di Maurizio Cocciolone prigioniero in Iraq (1991)”.

« Intervistatore – Qual è la sua opinione sulla guerra e sull’aggressione contro l’Iraq?

Cocciolone – La guerra è il modo sbagliato di risolvere un problema politico. La guerra è una brutta cosa. Credo che la soluzione migliore sia trovare strumenti politici e pacifici per por fine al conflitto ».

[5] Ansa, 28 febbraio 2022, “’Mamma, ho paura, bombe anche su civili’, sms di un soldato russo”.

Riferisce l’ANSA di un messaggio “Letto dall’ambasciatore ucraino all’Onu, attribuito a militare morto”.

Delle due l’una: ce li hanno o meno i cellulari appresso? Se Putin ha ordinato di toglierli come che l’ambasciatore può leggere un SMS di un soldato russo?

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina, Informazione Contrassegnato con: Informazione, Russia, Ucraina

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

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