Ucraina /5, Casini e Bonino: siamo in guerra e avrà un prezzo

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Pierferdinando Casini (già UDC), già candidato presidente della Repubblica, è stato il primo ad intervenire in replica all’intervento al Senato di stamani di Mario Draghi ma è anche il primo firmatario della risoluzione di maggioranza che sarà approvata dal Parlamento.

Una dichiarazione decisamente interventista, quella di Casini: « Non si tratta di essere guerrafondai, ma di essere pacifisti con intelligenza ». Sembrano le parole di Orwell: la guerra non è guerra, ma la guerra è pace intelligente!

Poi ha ammesso che con la sostanziale discesa in guerra contro la Russia siamo « chiamati a scelte di sofferenza ». Spiegando: « Dovremo fare dei sacrifici energetici, probabilmente dovremo anche dire alle famiglie e alle imprese che c’è una cinghia da stringere ».

Emma Bonino ( Più Europa ) conferma la difficile situazione dove sta per piombare l’Italia: « ci saranno costi da pagare, non solo per l’energia, ma anche per il grano ».

« Cari italiani, preparatevi perché ci saranno dei costi da pagare », ha detto chiaro e tondo!

Cangini (Forza Italia): La guerra non è una follia, è politica !

Andrea Cangini ( Forza Italia ) ha chiarito di cosa sta parlando il Senato: « La guerra, colleghi, non è una follia, come va di moda dire oggi. È – come diceva von Clausewitz – la prosecuzione della politica con altri mezzi. Una politica estera senza capacità di deterrenza militare è fisiologicamente debole e una politica estera fisiologicamente debole significa una politica impotente ».

E per scendere in guerra, occorre individuare anche stavolta in nemico interno: il pacifista tout court. Per Cangini, quindi, « occorre rieducare le opinioni pubbliche al realismo e non all’utopia ».

Laura Garavini ( Italia Viva ), « nell’auspicare che vengano estese anche alla Bielorussia », ha dichiarato come « emerge in tutta evidenza quanto sia necessario che l’Europa si doti di un’unione politica e di un’unione della difesa con mezzi adeguati [ armi letali, NdR ], moderni e sufficienti, che ci consentano di poter operare per la pace e contro i conflitti ».

Tra i più duri, l’intervento di Adolfo (!) Urso ( Fratelli d’Italia ). Il senatore dell’estrema destra ha evidenziato la necessità – a suo dire – di « aumentare la difesa dell’Alleanza atlantica nel nostro continente e nel Mediterraneo allargato ».

Sì, ha usato questo termine “mediterraneo allargato” e si riferiva all’Africa sub sahariana della quale la NATO e l’Europa non possono permettersi di perdere il controllo!

Secondo Adolfo Urso, « nuove minacce che si alzano in Bosnia e in Kosovo », ma occorre anche porre freno al « dispositivo militare russo in Siria », ai « golpe militari – sei – nel Sahel » (Sahel che ha definito « la frontiera del nostro Mediterraneo allargato »), ma anche alla nuova alleanza che si paleserebbe dalle « le manovre navali militari congiunte di Russia, Cina e Iran svoltesi in gennaio nel Golfo dell’Oman ».

Il senatore di Fratelli d’Italia ha quindi chiesto nuovi maggiori « investimenti per la difesa »: insomma l’acquisto di nuove e ancora più letali armi di fabbricazione americana.

Come ultima posizione citiamo quella di Alessandro Alfieri ( Partito Democratico ). Dopo il “giuramento di fedeltà” ( « noi stiamo dalla parte dei Paesi europei e dell’Alleanza atlantica » ) ha convenuto come sia legittimo, anche se in maniera « sofferta » che « al popolo ucraino va data la possibilità di difendersi legittimamente », anche se con ciò si vada in deroga [ violazione, NdR ] della legge n. 185/1990 che vieta il traffico di armi verso paesi belligeranti.

Insomma, siamo in guerra contro la Russia anche se, al momento, siamo belligeranti solo attraverso la consegna di armi letali ( missili anti-aereo, missili anti-carro, mine ) nelle mani dell’Ucraiana.

Credits: Photo by Kevin Schmid on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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