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Informazione

Bufale Rai: non è l’Ucraina, ma il videogioco War Thunder!

27 Febbraio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

La vetta toccata dalla RAI nel tentativo di manipolare l’informazione, e conseguentemente la mente dei cittadini italiani, ha superato ogni limite immaginabile quando, lo scorso giovedì 24 febbraio 2022, quando ha diffuso le immagini di un videogioco spacciandole per reali scene di un bombardamento su Kiev.

Che, in tempi di guerra, che sia al Covid o in una guerra tradizionale come quella contro l’Ucraina, la propaganda sia fondamentale è risaputo.

Ma la redazione TG2 non si è accontentata della comunque drammatica reale situazione. Ha pensato bene di manipolare un servizio sulla guerra in Ucraina, per renderlo ancora più coerente con la narrazione che vuole Zio Sam ( Russi cattivi che bombardano le abitazioni civili, Ucraini eroi che difendono la patria ).

Ecco che quindi le immagini di “War Thunder”, un videogioco per ragazzi sulla piattaforma PS4, vengono impiegate per inventarsi di sana pianta una “scenografia”: una pioggia di missili sulla capitale Kiev e una forte risposta della contraerea ucraina.

Rai: Immagini del videogioco War Thunder scambiate per reali

Un errore?

Credere in un errore della redazione del TG2 della RAI è da ingenui. Per di più perché ripetuto due volte, prima all’interno del servizio del giornalista Andrea Romali, montato da tal Fulvio Conforti, sia poi in studio durante le interviste con gli ospiti.

Eppure, tra i pochi a commentare l’evidente Fake News,

  • il “Giornale d’Italia” ammette che « non è un errore di poco conto » [1];
  • Per il quotidiano nazionale “Il Riformista”, invece, si tratta solo in un errore benché « clamoroso » [2];
  • Per “Rolling Stone”, comunque, « il lapsus del TG2 di qualche ora fa sembra destinato a entrare negli annali » [3].

Un errore?

Mentre contemporaneamente il quotidiano plutocratico “Il Sole 24 Ore” e il TG1 fanno credere di mostrare una squadriglia di aerei russi che sorvola l’Ucraina quando si tratta invece di una precedente parata a Mosca?

Il caso “War Thunder” mostra come il regime manipola i cittadini

Io non credo in questo genere di “errori”. specie quando si ripetono.Voi lettori, invece?

  • Silenzio, poi, della RAI, che non ammette “l’errore” e non si scusa;
  • e, del resto, silenzio anche da parte dei mezzi di propaganda del regime ( Repubblica, Corriere della Sera, ect ).
  • Silenzio, soprattutto, dei vari siti web di “fact checkers” o “debunker” ovvero scopritori di “bufale”, da Open a Bufale.net. Da Facta a Butac.

Siti, quest’ultimi, spesso finanziati da Bill Gates, da Pierre Omidyarn di Ebay, da Google, da Facebook, che hanno il solo obiettivo di colpire i disallineati, i siti di informazione libera e indipendente, per bullizzarli, dileggiarli, screditarli, squalificarli, non certo svelare le ombre del sistema, del regime al potere, come benissimo spiega il sito NoBufale.it [4].

Non per nulla la maggioranza di questi “servizi” di presunta “verifica” sono spuntati come funghi assieme alla “emergenza covid 19” dove:

  • la vera emergenza è stata quella della cattiva gestione sanitaria,
  • e la vera pandemia è stata quella dell’informazione terroristica che ha consentito l’instaurazione di regimi tirannici in tutta Europa.

Forse è vero come sintetizza Simone Fontana, colui che ha scoperto le bufale della RAI e de “Il Sole 24 ore”: « quando le notizie scarseggiano prolifera la disinformazione ».

P.S. Se credete alla RAI, ai giornali di proprietà dei magnati finanziari allora crederete anche all’incontro tra gli USA e una delegazione di alieni che un lettore ha postato su Twitter.

P.S. se ti interessa approfondire il tema dei “debunker” ascolta il video che segue l’articolo.

–

Fonti e Note:

[1] Giornale d’Italia, 25 febbraio 2022, “Kiev, TG2 manda in onda immagini di bombardamenti ma è il videogioco War Thunder”.

[2] Il Riformista, 25 febbraio 2022, “La Rai casca nel video-fake sui bombardamenti russi in Ucraina, in onda finisce il videogame “War Thunder”.

[3] Rolling Stone, 24 febbraio 2022, “Il Tg2 ha scambiato la clip di un videogioco per una ‘pioggia di missili’ sull’Ucraina”.

[4] NoBufale, 27 marzo 2021, “Siti di debunking: chi sono davvero i cacciatori di bufale, chi li finanzia e quali tecniche utilizzano”.

Archiviato in:Guerra Russia-Ucraina, Informazione Contrassegnato con: Informazione

Sacchetti, digos perquisisce abitazione del giornalista no-vax

29 Gennaio 2022 by FronteAmpio.it Lascia un commento

polizia-francia-spara-lbd

« Prima delle sette del mattino, alle 6:40 per la precisione, gli uomini della DIGOS si sono presentati con un decreto di perquisizione del mio appartamento » [1].

A denunciare l’accaduto, incredulo e soprattutto insonnolito, è il giornalista Cesare Sacchetti che annuncia la nuova escalation del regime guidato da Mario Draghi.

Il giornalista, che ha in passato scritto su Il Fatto Quotidiano e Libero Quotidiano da tempo ha aperto un blog, “La cruna dell’ago” e un canale Telegram che porta il suo nome ( quest’ultimo con oltre 45.000 iscritti ) – spiega lui stesso – « per pubblicare notizie e opinioni censurate dall’inquisizione del politicamente corretto e dalla propaganda mainstream, la prima responsabile delle vere “fake news” già ai tempi della guerra in Iraq ».

Nottetempo, la polizia politica ha bussato alla porta di Cesare Sacchetti, lo ha perquisito e gli ha sequestrato pc e cellulare

Gli agenti della DIGOS [ la polizia politica, NdR ] di Roma, scrive Sacchetti in un post, avrebbero sul momento provveduto « al sequestro dei miei strumenti informatici, che sono anche gli strumenti attraverso i quali svolgo la mia attività di giornalista », telefono cellulare incluso.

A giudizio del magistrato che conduce le indagini, su tali strumenti informatici e di comunicazione avrebbe potuto conservare « tracce o cose costituenti corpo o profitto del reato o comunque utili alla prosecuzione delle indagini ».

In particolare Cesare Sacchetti è indagato per i reati prettamente politici quali quelli indicati all’articolo 290 del Codice Penale ( “Vilipendio [ disprezzo, NdR ] della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate” ) e all’articolo 656 ( “Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico” ).

L’accusa della magistratura: Sacchetti ha scritto che Draghi sta male

La notizia che avrebbe scatenato l’immediata reazione delle forze dello stato sarebbe stata pubblicata, sul canale Telegram di Cesare Sacchetti, e avrebbe fatto riferimento – scrive il magistrato nell’ordine di perquisizione – a « precarie situazioni di salute dell’attuale presidente del consiglio Mario Draghi ».

A sentire il magistrato [ documento integrale in calce, 2 ], una tale voce potrebbe costituire una « prevedibile istigazione ad una reazione nel contesto eversivo antigovernativo NO-VAX ».

In effetti, andando a scrutare il canale Telegram e il post incriminato si notano reazioni estremamente “eversive”, quali:

  • “Me lo auguro con tutto il cuore 🙏🙏🙏🙏”,
  • “Speriamo… Ho i brividi. Grazie Cesare”,
  • “volesse il cielo!”,
  • “Il KARMA!!!😍” e via dicendo su questo livello.

Insomma si discute del nulla e la perquisizione e il sequestro appaiano assolutamente sproporzionati in uno stato di diritto, meno certo in Italia.

Cesare Sacchetti ha così nell’immediato commentato l’accaduto: « sarebbe interessante sapere che razza di reato è », l’aver scritto quel post!

« Se questo regime pensa di intimidirmi e intimidirci così, si sbaglia di grosso. La nostra determinazione e resistenza potrà soltanto crescere e diventare ancora più forte », ha poi aggiunto.

Per poi concludere: « Un sistema che dà vita ad un’azione del genere è un sistema che è ormai all’angolo. È una bestia ferita che si dimena e che tenta di dare gli ultimi morsi prima della sua definitiva dipartita ».

Noi non possiamo che commentare esprimendo la nostra più grande delusione sul livello della nostra classe politica e della magistratura che stanno spingendo la democrazia in un baratro tirannico e senza diritto dal quale, spero, non occorreranno di nuovo vent’anni per uscirne.

—

Fonti e Note:

[1] La cruna dell’ago, blog di Cesare Sacchetti, 28 gennaio 2022, “Il sequestro del cellulare e la visita della DIGOS all’alba: i colpi di coda di un sistema all’ultimo stadio”.

decreto_sacchetti

E, per soli fini d’informazione, non certo di condivisione del testo, si pubblica il “corpo del reato”:

post-sacchetti

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Informazione Covid: Reporter Sans Frontier condanna Italia

8 Dicembre 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

libertà d’espressione e norme fasciste

Con tre tweet, ieri mattina l’associazione internazionale “Reporter Sans Frontier” (RSF) ha pubblicamente condannato l’Italia per l’attacco alla libertà e al pluralismo dell’informazione sostenuto dai sodali del presidente del consiglio Mario Draghi.

Scrive Reporter Sans Frontier: « l’obiettivo legittimo di combattere la disinformazione non può essere perseguito a spese della limitazione del pluralismo dei media e della censura delle opinioni critiche verso il governo ».

Maggioni e Monti, membri di Trilateral, vogliono censura informazione

L’associazione si riferisce, in particolare, alle due recenti affermazioni della nuova responsabile dei telegiornali RAI Monica Maggioni, e del senatore ed ex primo ministro Mario Monti.

Nella prima, la burocrate della « tv pubblica [sostiene] non darà voce a chi contesta la politica vaccinale del governo, “perché non tutte le opinioni sono uguali” ».

Per “Reporter Sans Frontier”, invece, « anche nella crisi di #COVID19, il pluralismo delle opinioni nei media pubblici deve essere preservato ».

Nel tweet, poi, si legge che « RSF è profondamente preoccupata per la nascente volontà politica di controllare l’informazione in #Italia ».

In questo caso, l’associazione che si batte per la libertà di stampa nel mondo si riferisce a quando il senatore Mario Monti « ha recentemente chiesto “restrizioni alle libertà” e “modalità meno democratiche per quanto riguarda la diffusione delle informazioni” ».

Il Foglio replica ma non informa che Maggioni, Monti, Draghi e Letta sono tutti assieme leader dell’elité mondiale

Alle dichiarazioni di Monti, come alla Grecia, alla Polonia e all’Ungheria sempre RSF aveva dedicato un articolo lo scorso 1 dicembre [1].

Per pronta risposta, i politici e i media italiani hanno censurato il messaggio di Reporter Sans Frontier.

Solo il quotidiano “Il Foglio” [2], diretto dallo sconosciuto Claudio Cerasa, ha replicato con un articolo a firma Enrico Cicchetti: « Cara Rsf, dare voce ai No vax in tv non è pluralismo: è disinformazione ».

Nell’articolo, il giornalista di “Il Foglio” scende a difesa di Maggioni e Monti ribadendo la legittimità delle loro dichiarazioni e, al contrario, provando a minare l’attendibilità della stessa ong parigina RSF perché porrebbe la libertà dell’informazione in Italia al 41.mo posto nel mondo, dietro il Burkina Faso ( 37.mo ).

Naturalmente “Il Foglio” non avverte che Draghi ( Gruppo dei Trenta ), Maggiori e Monti ( Trilateral ), come il leader PD Enrico Letta, fanno parte della stessa unica “famiglia” dell’elite [3]. E questo non può che dare ragione a RSF.

–

Fonti e Note:

[1] RSF, 1 dicembre 2021, “Grèce : mise en cause de la liberté de la presse par une nouvelle loi contre la désinformation”.

[2] Il Foglio, 8 dicembre 2021, “Cara Rsf, dare voce ai No vax in tv non è pluralismo: è disinformazione”.

[3] FronteAmpio, 12 aprile 2020, “Trilateral, Bildeberg, Group30, il telecomando della democrazia”.

Archiviato in:Informazione Contrassegnato con: Informazione, Reporter Sans Frontier

Cresce la censura: Facebook cancella Sara Cunial

10 Luglio 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

La pagina social della deputata indipendente Sara Cunial è stata oscurata, cancellata, da Facebook.

L’annuncio è della stessa deputata no-vax veneta tramite la propria pagina presente, invece, sul social Telegram ( @saracunial ).

Continua, quindi, l’attacco a libertà e Diritti Umani da parte dei Dittatori Globali che detengono il potere finanziario e controllano le comunicazioni mondiali.

Non si contano più video, post, interi canali e pagine, cancellate dai social, a cominciare dal video di Stefano Montanari e a finire col canale Byoblu.

La deputata Sara Cunial (Mov. 2020): La paura delle parole è dei Regimi!

Sara Cunial, ex Cinque Stelle ed oggi tra le fondatrici e sostenitrici del movimento 2020, ha così commentato: « Ci sono sempre meno spazi liberi, in cui parlare liberamente ».

Tuttavia la stessa deputata non ha mancato di esternare la propria forza e serenità: « Non saranno le censure di Facebook, o di altri, a impedirmi di far sentire la nostra voce. La paura delle parole, tipica di ogni regime, è anche l’indice della sua debolezza ».

Commentando la notizia, il quotidiano online Open, con un articolo a firma di David Puente, l’ha definitiva offensivamente « deputata complottista ».

Per Puente se non aderisci al Pensiero Unico sei un “complottista”, evidentemente.

Sul giornale fondato da Enrico Mentana (La7), Puente ha aggiunto: « se violi le condizioni che hai sottoscritto con Facebook ne paghi le conseguenze».

Chi è David Puente: dispensatore di verità e di patenti di complottista?

David Puente, pertanto, non conosce e riconosce né il diritto alla libera espressione del proprio pensiero che è pur tutelato dall’articolo 21 della nostra Costituzione, né, tanto meno, il ruolo dei mezzi di comunicazione che è quello di un pubblico servizio e non certo di un circolo privato!

Il redattore di Open giunge perfino a contestare alla Curial il fatto che sue dichiarazioni siano comunque riportate e messe in risalto da giornali indipendenti – tra virgolette per Puente – quali “Radio Radio” e “Byoblu”.

Di Puente, già dipendente della Casaleggio Associati (2007-2011), abbiamo già qui scritto nel post “Il Governo istituisce il Ministero della Verità” [2] quando condividevamo la notizia che tale soggetto era stato inserito, dal sottosegretario all’editoria Andrea Martella, in un Organismo che aveva il compito di attivare « una caccia alle streghe contro i media non allineati al regime al potere ».

Poco … etico, aggiungiamo ora, ci sembra il fatto che tale Puente possa lui:

  • da una parte dispensare la (sua) Verità sui media che lo ospitano/pagano,
  • e dall’altra vigilare, per conto del Governo, su quegli altri che diffonderebbero “fake news” .

–

Fonti e Note:

[1] Open, 7 luglio 2021, “Oscurata la pagina Facebook di Sara Cunial, la deputata complottista NoVax. Qualcuno gioisce, inutilmente”.

[2] FronteAmpio, 20 aprile 2020, “Il Governo istituisce il Ministero della Verità”.

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Giornata della libertà di stampa. Cosa festeggiare?

4 Maggio 2021 by FronteAmpio.it Lascia un commento

rassegna-stampa

Proprio mentre il colosso globale Youtube cancella il canale d’informazione Byoblu [1], mentre si scopre che la Procura della Repubblica di Trapani intercetta le comunicazioni di giornalisti non indagati [2], mentre in una piccola cittadina del sud Italia, Trapani, un sindaco targato PD querela, tutti in un colpo, tre giornalisti [3], giunge la “Giornata internazionale della libertà di stampa”.

L’evento è stato celebrato ieri, lunedì 3 maggio, ma con scarsa risonanza.

Giuseppe Giulietti, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, ha colto l’occasione per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico. A questi ha consegnato « il dossier sui giornalisti intercettati dalla procura di Trapani, sui cronisti minacciati, sulle querele bavaglio e sull’equo compenso degli ultimi, perché non è possibile che ci siano giornalisti che guadagnano cinque euro » [4].

Nel corso di una manifestazione celebrativa svoltasi a Trento, il sindaco Franco Ianesselli, ha sostenuto che « fare buona informazione significa rafforzare la democrazia. E la qualità di una democrazia si misura anche dal livello di libertà dei giornalisti, che hanno il dovere di fare le domande scomode al potere » [4].

Poter fare « domande scomode al potere », ed ottenere risposte, dovrebbero essere la norma nel nostro Paese. Ma, certamente a Trapani, non lo è. Chi fa domande, finisce in Tribunale.

Commemorando l’evento della “Giornata internazionale della libertà di stampa”, il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha dichiarato: « un giornalismo libero e indipendente rappresenta il nostro più grande alleato nella lotta alla disinformazione e alle false notizie » [5].

Una frase fatta che però conduce ad una verità: per sillogismo, il giornalismo non indipendente produce un’informazione falsa e parziale.

Quella di Guterres tuttavia, è un’affermazione incompleta.

Per godere di un’informazione libera, oltre che l’indipendenza dal potere politico ( difficile nei piccoli centri dove stampa e giornalisti vivono di pubblicità istituzionale e incarichi negli staff del sindaco ), serve un reale pluralismo ovvero non tanti giornali, ma tanti editori a loro volta indipendenti.

La stampa è libera dove ubbidisce alla “Dichiarazione di Windhoek“

A spiegarcelo, 30 anni fa, il 3 maggio del 1991, fu la dichiarazione sottoscritta congiuntamente dall’ONU e dall’UNESCO a Windhoek in Namibia.

Nella “Dichiarazione di Windhoek” [6], ai punti 2 e 3, si leggeva che:

  • « Una stampa indipendente è quella su cui i poteri pubblici non hanno né il controllo politico o economico né il controllo del materiale e delle attrezzature necessarie per la produzione e la distribuzione di giornali, riviste e periodici »;
  • « Una stampa pluralista dovrebbe essere intesa come l’eliminazione di monopoli di qualsiasi tipo e l’esistenza del maggior numero possibile di giornali, riviste e periodici che riflettono la più ampia gamma possibile di opinioni della comunità ».

In sostanza, non c’è libertà di stampa, neanche nei cosiddetti paesi democratici, ove non siano presenti contemporaneamente:

  • indipendenza dai poteri pubblici,
  • e un ampia pluralità di editori.

In conclusione, se l’informazione dipende dal precario sostegno pubblico, se manca effettivo pluralismo ma ci sono solo tanti giornali fotocopia delle dichiarazioni del potente di turno, se i giornalisti sono frequenti vittime della minaccia della querela, non c’è libertà di stampa e non c’è democrazia.

La scelta resterà solo tra “Scrittori salariati o ingoiatori di pillola blu” [7].

–

Fonti e Note:

[1] FronteAmpio, 18 aprile 2021, “Dopo il “caso Byoblu”, regolamentare Youtube!”.

[2] FronteAmpio, 9 aprile 2021, “La Procura di Trapani spia/va i giornalisti”.

[3] NataleSalvo, 13 aprile 2021, “Tranchida fa filotto querelando 3 giornalisti”.

[4] FNSI, 2 maggio 2021, “Giornata della libertà di stampa, Giulietti a Trento: «Chi colpisce i cronisti colpisce il diritto di essere informati»”.

[5] ONU, 2 maggio 2021, “Videomessaggio del Segretario Generale per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2021”.

[6] UNESCO, “Déclaration de Windhoek sur le développement d’une presse africaine indépendante et pluraliste”. [PDF, in FRA: Dichiarazione di Windhoek ]

[7] NataleSalvo, 17 aprile 2021, “Scrittori salariati o ingoiatori di pillola blu?”.

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No al green pass della vergogna!

Petizione contro il "green pass della vergogna" indirizzata ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.

Sì, firmo ora!
440 firme

No al green pass della vergogna

Ai Sigg. Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera

Sig.ra/Sig. Presidente,

da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo.

Se accettiamo che i principi fondamentali dello Stato di diritto possano essere sospesi oggi, in nome della gestione della pandemia, dobbiamo sapere che stiamo consegnando al futuro la possibilità di prendere direzioni diverse dalla democrazia in nome di qualsiasi altra minaccia che dovesse presentarsi, di origine umana o naturale

Il green pass colpisce una categoria di persone che esercita una libertà costituzionalmente garantita [non vaccinarsi], che viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta

Il “green pass” della vergogna viola:

  • l’articolo 1 della Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione,
  • gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana,
  • l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE,
  • l’articolo 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
  • l’articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani,
  • l’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea,
  • e, infine, la Risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa approvata il 27/01/2021 che, al punto 7.3, vieta ogni forma di discriminazione per chi scelga di non vaccinarsi.

Le ragioni emergenziali non possono essere utilizzate come scudo per sospendere e annullare diritti considerati intangibili dai Padri Costituenti e dalla comunità internazionale

Pertanto, si chiede che l’emergenza sanitaria sia affrontata senza derogare di un passo dal percorso della civiltà del diritto.

**la tua firma**

Questa petizione è chiusa.

Data di scadenza: Sep 10, 2021

Firme raccolte: 440

IL FORUM DI FRONTEAMPIO

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