Ebam, Camerun: l’esercito violenta 20 donne

L’organizzazione non governativa Human Rights Watch ha denunciato quest’oggi [1] che soldati regolari del Camerun avrebbero assalito, derubato, aggredito, torturato e violentato gli abitanti del villaggio di Ebam, nella regione sud-occidentale del Paese.

L’attacco di cui si ha notizia solo oggi, sarebbe avvenuto il primo marzo dello scorso anno, e s’inserisce nell’ambito della guerra civile che dal 2016 coinvolge il Camerun e in particolare la sua area occidentale che chiede il riconoscimento della propria indipendenza.

In particolare, afferma Human Rights Watch, una cinquantina di soldati camerunesi avrebbero sarebbero entrate in tutte le 75 case del villaggio, saccheggiandole e poi violentato almeno venti donne, arrestato 35 uomini e ucciso un altro. Nel corso dell’arresto, poi, gli uomini sarebbero stati picchiati e torturati.

Le forze militari – secondo quanto riferirebbero dei testimoni – avrebbero chiesto informazioni sulla presenza di ribelli nel villaggio e, non ottenutele, avrebbero attivato l’odiosa ritorsione.

« L’attacco – precisa l’ONG – è rimasto in gran parte non denunciato per un anno, in parte a causa dello stigma e della paura di rappresaglie che scoraggiano le sopravvissute alla violenza sessuale dal parlare di ciò che hanno vissuto ».

Camerun: una guerra civile dimenticata dai Potenti del Mondo

La guerra civile, in quattro anni, ha causato oltre 3.500 vittime e 700 mila sfollati ed è caratterizzata, aggiunge Human Rights Watch, « da diffuse violazioni dei diritti umani da parte sia delle forze governative che dei separatisti armati ».

Da un lato, le forze regolari camerunesi « hanno ucciso civili, raso al suolo centinaia di case, aggredito sessualmente donne e arrestato e torturato arbitrariamente centinaia di presunti combattenti separatisti ».

Dall’altro lato, i separatisti armati dell’Ambazonia « hanno anche ucciso civili, attaccato operatori umanitari e scuole, rapito centinaia di persone, compresi studenti e insegnanti, distrutto case e torturato coloro che erano considerati oppositori ».

E’ del 24 ottobre 2020, tra gli episodi cruenti maggiormente cruenti, l’assalto alla scuola di Kumba, nella regione sud-occidentale, dove furono uccisi sette scolari e feriti altri tredici. Assalto di cui non è stata mai chiarita la matrice.

Il 10 gennaio 2021, invece, i soldati dell’esercito hanno ucciso almeno nove civili nel villaggio di Mautu, sempre nella regione sud-occidentale.

Negli ultimi mesi il presidente Paul Biya, nell’intento di favorire un “dialogo nazionale” ha avviato degli incontri con la controparte anglofona, concesso uno “statuto speciale” alle due province anglofone, e rilasciato centinaia di detenuti politici.

L’attività del Ministero degli Esteri italiano in Camerun …

In tutto questo, l’Italia, col suo ministro degli esteri è assente.

Se andiamo a leggere la relazione ministeriale 2018 [2], l’ultima esistente in quanto presentata il 22 giugno 2020, l’attività del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione a favore del Camerun si segnala per:

  • l’acquisto di 5 zanzariere per scuola impregnate di repellente e distribuzione nelle scuole di materiali divulgativi per bambini in tema di igiene e gestione dei rifiuti ( erogato 24.000 euro );
  • l’erogazione di contributi sulla tassa di iscrizione all’Università degli Studi di Pavia per 13 rifugiati di otto Paesi tra cui il Camerun ( 5.000 euro );
  • una borsa di studio per un dottorato di ricerca in scienze politiche presso la Scuola Normale di Pisa ( 16.486 euro );
  • il sostegno al progetto per lo sviluppo di un test per la diagnosi precoce della malaria ( 41.000 euro ).

Un po’ pochino mi sembra per poter far sostenere al ministro Luigi Di Maio che “gli aiutiamo a casa loro”.

L’operatrice umanitaria Ilaria Allegrozzi sostiene, in un post twitter del 2017, che l’Italia ha in verità ben altri interessi … “loschi” in Camerun.

Ilaria Allegrozzi in Camerun

Ma un recente post twitter dell’Ambasciata italiana in Camerun smentisce l’amica Ilaria: agli italiani interessa … il Festival di Sanremo, mica di contribuire a risolvere i problemi di quel martoriato Paese.

Ambasciata Italiana in Camerun

Fonti e Note:

Credits: Photo by Maxim Hopman on Unsplash

[1] Human Rights Watch, 26 febbraio 2021, “Cameroon: Survivors of Military Assault Await Justice”;

[2] Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, 22 giugno 2020, “Relazione annuale 2018” [PDF].

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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